Il presidente di Ama a rischio processo per violenza sessuale • Terzo Binario News

Il presidente di Ama a rischio processo per violenza sessuale

Mag 11, 2024 | Ambiente, Cronaca, Rifiuti, Roma

La Cgil: “Campidoglio tuteli lavoratrice e sospenda Pace”

“Daniele Pace, presidente di Ama, rischia il processo per violenza sessuale. La procura di Roma dopo mesi di riflessione ha preso la sua decisione: per i pm l’uomo ha abusato di una dipendente della municipalizzata dei rifiuti”. Questo quanto riportato su Repubblica. Il quotidiano, nell’edizione odierna, scrive che l’intera storia ruoterebbe “attorno a delle molestie che sarebbero avvenute proprio negli uffici della società la scorsa estate”. E poi sempre su Repubblica: “La presunta vittima è una delle dirigenti di peso di Ama, da dieci anni siede tra le prime linee dell’azienda, con incarichi di grande responsabilità”. Vista la situazione, secondo i rumors provenienti dal Campidoglio, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri avrebbe fatto il nome di Bruno Manzi, attuale Capo di Gabinetto della Città Metropolitana di Roma Capitale, come consigliere di Amministrazione di Ama per assumere poi l’incarico di presidente dell’azienda.

“Quanto leggiamo in queste ore sulla stampa in merito alla richiesta di rinvio a giudizio del Presidente di Ama, Daniele Pace, per violenza sessuale nei confronti di una lavoratrice dell’azienda municipalizzata rappresenta un fatto gravissimo sia per i reati contestati, che per la fattispecie.” A dirlo sono Natale Di Cola, Segretario Generale della Cgil di Roma e Lazio e Giancarlo Cenciarelli, Segretario Generale della Fp Cgil di Roma e Lazio.

“In attesa che la giustizia faccia il suo corso un dirigente che ha a cuore l’azienda e la città dovrebbe di sua iniziativa fare un passo indietro. Sarebbe dovuto accadere già mesi fa, quando si è aperta l’indagine. Per questo -prosegue la nota- ci aspettiamo che il Campidoglio intervenga, sospenda Pace affinché l’azienda possa lavorare in tranquillità e prepararsi al meglio per il Giubileo del 2025 e tuteli la lavoratrice consentendole di tornare a svolgere le proprie mansioni in serenità.”

“Siamo convinti – aggiungono Di Cola e Cenciarelli – che su questa vicenda non mancherà il sostegno alla lavoratrice da parte del Sindaco Gualtieri, avendo ricevuto il riconoscimento di ambasciatore del Telefono Rosa quasi due anni fa”.

“Se ciò non dovesse accadere ci faremo sentire. Stiamo anche valutando, assieme ai nostri legali, se ci sono gli estremi affinché la Cgil di Roma e Lazio e la FP Cgil Nazionale possano costituirsi parte civile perché quanto viene addebitato a Pace sarebbe avvenuto in ambito lavorativo e a danno di una lavoratrice” concludono i sindacalisti.