Ma anche interventi per la salvaguardia del mare e del patrimonio archeologico
Come ogni scalo, anche il porto di Civitavecchia ospita tonnellate di merci in partenza e in arrivo. Talvolta si tratta di merci “particolari” che colgono l’attenzione di Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane che intervengono e valutano se quanto sta arrivando sia regolare o no.

Ma qui il focus non è sui maxi sequestri, specie di droga, che vengono effettuati ma l’intercettazione di merci per lo più di uso comune che però vengono bloccate perché non in linea con le disposizioni europee.
Lo spunto arriva dai sex toys cinesi sequestrati qualche giorno fa ma la lista di oggetti è lunga: si va dai sanitari per il bagno, a scarpe e infradito, per poi procedere su settori decisamente più “nautici” come la scoperta di una villa romana sommersa, reti da pesca illegali lasciate sui fondali.

Il 10 agosto di tre anni fa la notizia che forse ha fatto più sorridere: l’Ufficio delle Dogane di Civitavecchia mise a segno un doppio sequestro, per violazioni amministrative sul “Made in Italy”, di due distinte partite di sanitari in ceramica provenienti dalla Cina ed effettuate dallo stesso importatore con sede nella provincia di Viterbo titolare di un marchio registrato.
Furono bloccate merci non conformi rispetto ai requisiti dettati dalla normativa comunitaria su prodotti destinati al mercato interno. Nello specifico, i prodotti sequestrati – collocati in due container – erano 131 water e 109 bidet. Del secondo container, vennero bloccati altre 120 tazze e 40 bidet. Il nodo era legato al marchio: era presente quello italiano registrato dell’importatore, senza alcuna indicazione di origine della merce.
L’anno scorso, sempre di questo periodo, ecco le scarpe: una partita di calzature senza etichetta nazionale e comunitaria venne intercettata dai funzionari della Direzione Territoriale IV Lazio e Abruzzo dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli e dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma presso il porto di Civitavecchia.
Nel mezzo anche scoperte non solo di merce contraffatta ma di reperti bellissimi come quello del 3 giugno scorso con il successivo restauro di una struttura di epoca romana nello specchio acqueo antistante Campo di Mare a Cerveteri. La struttura circolare di circa 50 metri, oggi completamente sommersa e a pochi metri dalla riva, è molto probabilmente un padiglione di una villa romana la cui estensione rimane al momento ancora sconosciuta.
Poi il contrasto ai predoni del mare e le reti da pesca abbandonate, trovate il 17 febbraio 2024 dal Roan della Guardia di Finanza di Civitavecchia, nel caso in stretta collaborazione con la Marevivo, La rete era lunga circa 200 metri che avvolgeva quasi completamente un lato dello sperone dello “Scoglio del corallo”, ad una profondità tra i 18 e i 27 metri.
Pochi giorni prima al porto ancora al lavoro Agenzia delle Dogane e Finanzieri che hanno intercettato un carico di tabacco ipotizzando il reato di contrabbando doganale. In un furgone appena sbarcato dalla Tunisia, sotto il sedile del passeggero, era stata occultata melassa per narghilè, oltre ad alcune stecche di sigarette di contrabbando.
Nell’autunno del 2023 ecco il carico di infradito con Dogane e Finanzieri che ne hanno intercettate oltre 33mila paia provenienti dalla Cina ritenute pericolose perché contenenti una quantità eccessiva di ftalati.