“Fridays For Future aderisce al presidio indetto il 27 ottobre alle 18
davanti al Teatro Traiano.
Crediamo fermamente che la questione
Palestinese sia perfettamente in linea con le rivendicazioni che, come
movimento, abbiamo sempre fatto.
Non può esistere una lotta per la
giustizia climatica, sociale, di genere, senza sottolineare
l’importanza della lotta anticolonialista che la Palestina e il popolo
Palestinese portano avanti da 75 anni.
Il conflitto Israelo-Palestinese non è nato il 7 ottobre 2023 e, davanti alla
rappresentazione mediatica a cui stiamo assistendo, crediamo sia
necessario fare controinformazione e portare avanti un’idea che da
sempre condividiamo: evitare di schierarsi riguardo la questione
Palestinese non significa essere neutrali, significa schierarsi dalla
parte di chi, illegalmente, occupa un territorio da 75 anni.
Il giornalismo e le posizioni dei nostri partiti risultano appiattite,
appoggiandosi quasi esclusivamente alla linea dettata da Israele e ci
riportano ad un concetto importantissimo sulla rappresentazione delle
nostre lotte: la rappresentazione mediatica insieme alla politica
governativa è forte coi deboli e debole coi potenti. A quella che
viene presentata come “Unica democrazia del medioriente” è permesso
distruggere il 51% (per ora) delle abitazioni di Gaza, bombardare la
nazione più densamente popolata della terra dove il 43% delle persone
ha meno di 14 anni. Stiamo (Unione Europea e Occidente) permettendo
azioni come il tagliare acqua, cibo ed elettricità lasciando passare
questa violazione dei diritti umani come il diritto alla difesa di
Israele. Stiamo parlando della stessa democrazia del medioriente che,
con la complicità dell’occidente tutto, ha rivendicato le parole del
proprio ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir che,
ridendo, ha detto: “Perché nessuno studia a Gaza? Perché i bambini
sono tutti morti”. Alla luce di questo, davanti alle prese di
posizione da parte dei partiti al governo (tutti, dalla destra della
Meloni all’opposizione di centrosinistra della Schlein) e in questa
situazione di repressione del dissenso e di revisionismo storico,
crediamo sia fondamentale alzare la testa e dire ad alta voce: LA
PALESTINA DEVE ESSERE LIBERA. Libera dal colonialismo, dalla violenza,
dalla repressione, dalla propaganda di Stato e dalle bombe che,
quotidianamente, vengono sganciate sulla popolazione Palestinese.Come
Fridays For Future prendiamo una posizione chiara: se nella storia,
come ci è stato detto da 2 anni a questa parte, i conflitti si
dividono tra un aggredito e un aggressore, noi ci schieriamo dalla
parte dell’aggredito.
Al presidio, da parte nostra, non verranno accettate né bandiere di
Israele né comportamenti antisemiti.
Palestina libera, indipendente.
Fridays For Future Civitavecchia