Detenuto strozza un agente: lo salva un altro recluso del carcere di Civitavecchia • Terzo Binario News

Detenuto strozza un agente: lo salva un altro recluso del carcere di Civitavecchia

Ago 22, 2020 | Civitavecchia, Cronaca, Giustizia, Sindacati

La Fsn Cisl denuncia il caso, 20 giorni di prognosi per la guardia

Mani al collo dell’agente della Penitenziaria che vuole strangolare. Aggressione ieri mattina al carcere di Aurelia a Civitavecchia da parte di un detenuto che ha mandato all’ospedale il malcapitato con 20 giorni di prognosi. Potevano essere di più se un altro detenuto non fosse intervenuto scongiurando il peggio.

A dare la notizia del fattaccio sono i sindacati, preoccupati per l’incolumità di coloro che lavorano dietro le sbarre, a strettissimo contatto con i reclusi. “Un detenuto africano uscito alla doccia – scrive Massimo Costantino della Fns Cisl Lazio – ha aggredito fisicamente, senza alcun motivo apparente, un assistente capo della Polizia Penitenziaria tentando ripetutamente di soffocarlo afferrandolo con entrambe le mani per la gola. Grazie al tempestivo intervento di altro detenuto, si è riusciti a bloccare l’aggressore che, concedendo un istante all’agente, gli ha permesso di azionare l’allarme antiaggressione>. La vittima è stata accompagnata all’ospedale

San Paolo per le cure del caso e lì gli sono stati diagnosticati i 20 giorni di prognosi.
Ad Aurelia ne sono capitati altri di avvenimenti simili, per i quali i sindacati si sono spesso preoccupati. Infatti di alcuni reclusi la pericolosità è conclamata, trattandosi di casi psichiatrici: “Ancora una volta si segnalano criticità di gestione di detenuti che si contraddistinguono in aggressioni nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria. La Fns Cisl Lazio oltre a ribadire certi detenuti non devono restare in strutture carcerarie simili a Civitavecchia, chiede più tutela per il personale affinché si possano scongiurare altre aggressioni. Da tempo infatti era prevedibile che episodi come questi potessero accadere. Occorre intervenire sui vari organi preposti come Amministrazione Penitenziaria la Sanità pubblica, affinché detenuti con problemi psichiatrici siano inviati in strutture idonee e non certo in carcere> la conclusione del segretario generale aggiunto Massimo Costantino.