L’Assessore all’Ambiente Alessandro Gnazi: “Acquistate grazie ad un contributo di 25mila euro ottenuto da Città Metropolitana di Roma Capitale”
Sono state posizionate otto fototrappole nel territorio comunale di Cerveteri, che sono state acquistate dopo aver redatto un progetto che ha permesso di ottenere un contributo di 25mila euro da Città Metropolitana di Roma Capitale, ai quali si aggiungono ulteriori 3mila euro di fondi comunali. Un iter seguito dall’Assessore all’Ambiente Alessandro Gnazi, insieme alla Polizia Locale ed all’Ufficio Ambiente che ha portato, dunque, al Comune di Cerveteri preziosi dispositivi per il controllo e la tutela ambientale. Uno strumento fondamentale per la tutela del territorio, purtroppo non risolutivo, ma sicuramente un deterrente di grande importanza contro l’abbandono dei rifiuti e reati contro il territorio.
“Mi fa piacere rendere noto – ha detto Alessandro Gnazi, Assessore all’Ambiente del Comune di Cerveteri – che si è concluso l’iter progettuale, che peraltro ha previsto tutta una serie di step burocratici tra noi e Città Metropolitana di Roma Capitale, che ha permesso di arrivare all’acquisto ed al posizionamento di otto fototrappole sul nostro territorio. Le abbiamo messe proprio stamattina. E’ stato fatto con un contributo ottenuto grazie al lavoro degli Uffici della Polizia Locale, supportati anche dall’Ufficio Ambiente, che ringrazio per l’impegno.
“Quanto al loro posizionamento – prosegue l’Assessore Gnazi – abbiamo chiaramente scelto le zone più sensibili del nostro territorio. Lo abbiamo fatto sulla base delle segnalazioni ricevute da parte dei cittadini e dei rilievi effettuati sul posto. Sono apparecchiature mobili comunque, che quindi potremo spostare a seconda delle esigenze. E’ nostra intenzione, a breve, acquistarle delle altre in maniera tale da avere un controllo del territorio più capillare. Colgo l’occasione per ricordare che, da circa due anni, l’abbandono dei rifiuti è diventato un reato. Speriamo che da qui in avanti non si registrino episodi di abbandoni naturalmente. Se vi fossero, tuttavia, dopo aver individuato gli autori attraverso le immagini, provvederemo a trasmettere tutto in Procura e daremo mandato ai nostri legali di seguire i relativi processi penali nei confronti dei responsabili”.
“Mi rendo conto – conclude Alessandro Gnazi – che questi sono mezzi di carattere esclusivamente repressivo, che, tuttavia, in un territorio vasto come il nostro sono necessari perché l’abbandono dei rifiuti è un fenomeno che genera danni ingenti sotto ogni profilo. Oltre a quello ambientale, infatti, vi è anche quello economico, visto che utilizziamo ingenti risorse per rimuovere rifiuti nonché bonificare le relative aree, che potrebbero essere utilizzate, invece, per potenziare i servizi di igiene urbana e decorso. Ci tengo, inoltre, a ricordare che, parallelamente, portiamo sempre avanti delle politiche di sensibilizzazione su queste tematiche promuovendo tutte le attività che facciano capire quanto sia importante essere attenti sul tema dei rifiuti e dei danni che ci creano nell’abbandonarli. Proprio sabato scorso c’è stata la seconda edizione del “Clean-Up Day”, ancora più partecipata rispetto alla prima, con cui abbiamo pulito la nostra spiaggia a Campo di Mare e stiamo lavorando su diversi progetti che coinvolgeranno i bambini nelle scuole”.