L’articolo di oggi è dedicato interamente al cilindro graduato: uno dei protagonisti assoluti di ogni laboratorio, uno strumento che tutti abbiamo visto almeno una volta nella vita, ma di cui, probabilmente, non conosciamo bene né la funzione, né la modalità d’uso.
Lo avrai sicuramente incontrato durante le ore di chimica al liceo, però ti ricordi ancora come si usa? Qui di seguito parleremo proprio di questo; può sembrare scontato, eppure non lo è affatto. Poi, nel caso in cui ne avessi bisogno, potrai acquistare il cilindro graduato che fa al caso tuo sul sito web RS.

ALT: come usare un cilindro graduato
Il cilindro graduato: cos’è e a cosa serve
Come suggerisce il nome stesso, il cilindro graduato è un recipiente da laboratorio alto e sottile di forma cilindrica. Sebbene questi strumenti siano spesso fatti di vetro o di vetro borosilicato, se ne possono trovare anche modelli di materiali plastici come il polipropilene.
Il cilindro è graduato, ovvero presenta marcatura che viene applicata su un lato con della vernice, oppure incisa sulla superficie esterna del cilindro.
La forma particolare del cilindro graduato ne svela la funzione principale: misurare il volume dei liquidi in cm³. Infatti, è uno dei recipienti più precisi che si possano trovare in laboratorio e si utilizza per la misurazione di soluzioni, certo, ma anche di campioni, come quelli di acqua per poi indagarne i requisiti di potabilità.
Altre componenti
A seconda dei modelli, il cilindro graduato può presentare o non presentare alcune caratteristiche. Ad esempio, alcuni hanno un beccuccio in corrispondenza della parte superiore che serve per svuotare il cilindro o travasare il suo contenuto in un altro recipiente in maniera precisa, senza perdere neanche una goccia di liquido.
Tutti i cilindri graduati hanno una base di appoggio che deve essere perfettamente liscia in modo da non provocare errori di misurazione. In alcuni casi, la base è un’estensione del cilindro stesso ed è quindi composta dello stesso materiale. Altre volte, invece, il cilindro graduato è dotato di una base di plastica removibile.
Quando si lavora con liquidi altamente volatili (cioè, che tendono a evaporare, trasformarsi in gas molto velocemente), il cilindro graduato può essere coperto con un tappo di gomma o plastica, oppure semplicemente con una pellicola da laboratorio.
Come si usa il cilindro graduato
Veniamo quindi al dunque. È fondamentale sapere come utilizzare correttamente questi strumenti in modo da non incorrere in errori di laboratorio con conseguenze anche gravi.
Prima di tutto, il corpo del cilindro è generalmente sottile. Quindi, per riempirlo con il liquido di cui si desidera misurare il volume, è consigliabile usare un imbuto di vetro precedentemente sterilizzato.
Poi, le difficoltà principali riguardano la lettura dei valori. Alcuni riempiono il cilindro e poi lo avvicinano al volto per vedere meglio il livello raggiunto dal liquido. Questo è un errore gravissimo che non deve essere mai commesso.
Perché la lettura sia corretta, il cilindro graduato deve necessariamente essere posto su una superficie liscia e piana (ecco perché tutti i cilindri hanno una base di appoggio). Quindi, una volta riempito, sarà la persona incaricata a doversi chinare verso lo strumento per leggere i valori. Gli occhi devono essere perfettamente allineati con la superficie del liquido per evitare l’errore di parallasse.
Ma evitare letture troppo alte o troppo basse non è l’unico accorgimento da tenere in considerazione. Quando si versa un liquido in un tubo di piccolo diametro, la superficie della sostanza assume una curvatura verso il basso. Non si vedrà una linea retta, ma una piccola U.
Ebbene, questa curvatura prende il nome di “menisco” (menisco concavo, per la precisione). Per effettuare una lettura corretta del liquido inserito in un cilindro graduato bisogna considerare la tacca che corrisponde al punto più basso del menisco, cioè il punto inferiore della U.