Bracciano: la lunga estate dell'ospedale "Padre Pio" • Terzo Binario News

Bracciano: la lunga estate dell’ospedale “Padre Pio”

Ago 3, 2015 | Bracciano, Sanità

L'ospedale Padre Pio di Bracciano

L’ospedale Padre Pio di Bracciano

E’ agosto, servizio pubblico mio, non ti conosco. Non è un virus letale, non è un rapimento alieno, non è un’ipnosi di massa. Forse. Eppure il panorama è di surreale assenza. Ad agosto si sa, l’insufficienza cronica dei servizi diventa letargo estivo conclamato. E le prove sono evidenti. Svaniscono gli operatori dai call center. Chiudono gli uffici. Tornano indietro, come un reflusso indigesto, mail, richieste, proteste. E così restano paralizzati, sotto la cupola stephenkinghiana, sotto il peso dell’afa, della sciatta non curanza, del tira e molla dei “forse”, “riprovi a settembre”, anche il diritto alla salute e all’informazione dei cittadini già abituati sfiancati irrigiditi dal lassismo del cosiddetto “sistema”.

La lunga estate calda 2015 intorpidisce ma non attenua le ansie degli utenti, e al tempo stesso non risparmia l’ospedale “Padre Pio” di Bracciano. Flebili ma sempre rabbiose le voci dall’interno del nosocomio e del comitato, che denunciano ancora il paradosso della situazione. A maggio il decreto regionale n. 197 salva la struttura braccianese dalla riconfigurazione/chiusura. A luglio altro decretro regionale, il n. 303, sempre firmato Zingaretti, per sbloccare le assunzioni nel comparto sanitario anche nella Asl RMF, quindi per il polo sanitario “San Paolo” di Civitavechia – “Padre Pio” di Bracciano. Ma ad oggi restano un miraggo numerico i chirurghi, gli ortopedici e gli anestesisti annunciati da suddetti decreti. Impossibile quindi attivare i 55 posti letto totali promessi dal decreto n. 197 al “Padre Pio”. Del resto, per decisione della stessa direzione generale della Asl RMF, il reparto di chirurgia del “Padre Pio” sarà formalmente chiuso fino al 31 agosto. Ma ci si chiede se a settembre potrà riaprire. Nelle condizioni attuali del personale, appare impossibile.

“Le sensazioni non sono buone” commentano dal comitato. “Di chirurghi nemmeno l’ombra. Dal Sant’Andrea arrivano solo per fare le guardie notturne. Non possiamo effettuare né prenotare operazioni, va a rilento persino la day surgery. Ci sentiamo come sempre totalmente abbandonati. Anche se continuiamo a lottare giorno per giorno. Vogliamo un presidio attivo per i 200mila utenti del comprensorio, che in estate aumentano, e così di pari passo le emergenze da gestire. Ma non abbiamo personale, vista la carenza preesistente e le inevitabili ferie. L’accettazione è chiusa. Medicina è ridotta a 20 posti essenziali. Il personale del pronto soccorso è in sofferenza. Anche nella gestione interna ci sono ritardi e complicazioni, persino per fare acquisti per materiale per i reparti. E’ triste quasi comico constatare che dobbiamo attendere, attendere che finisca agosto! Tante le emergenze che arrivano al ps, ma rimandiamo molti indietro, li smistiamo altrove perché qui è impensabile anche la più banale operazione. E’ incredibile. La sanità non può andare in vacanza“.

Intanto giunge notizia informale che in questi giorni potrebbero almeno essere assegnati al polo Civitavecchia – Bracciano, due ortopedici. Non è chiaro in quale struttura e/o se effettueranno turni in entrambe. In attesa di risposte concrete dalla Asl e dalla Regione, è necessario oltre che legittimo chiedere semplicità ed immediatezza per un servizio elementare e primario come la sanità. Al di là degli scandali e delle mafiopoli, delle manette ai capri espiatori e delle guerre mercantili, l’Italia affoga nell’umidità di breaking news e di terrorismi in pillole, ma le vere cause e i veri pericoli sono i diritti basilari soppressi e l’indifferenza timorosa di farli valere.

A Bracciano non tutti sembrano d’accordo, e il comitato come molti cittadini proseguono la battaglia quotidiana, per riesumare i servizi sotto le cataste di decreti, numeri e fandonie. Anche ad agosto.