“Secondo una indagine di Anva Confesercenti , dal 2014 al 2024 sono scomparse oltre 42 mila imprese ambulanti, pari ad un calo del 22,4%,in pratica più di una su cinque: calo tragico per tutte le tipologie e persino per i banchi alimentari che si contraggono del 18%.
La cosa più preoccupante che si viene a ridurre anche la natalità imprenditoriale che raggiunge in 10 anni un calo del 30%. Certo può avere influito la Bolkestein e l’incertezza normativa, ma un comparto composto da microimprese ,imprenditoria microcellulare , che in passato aveva vissuto momenti vitali, garantendo identità al territorio, ora vive un momento critico. Da qui la necessità che per quanto riguarda il nostro mercato, vi sia la necessità di affrettare la ristrutturazione, per non aggravare una situazione di per se già difficile.
Formazione, digitalizzazione ,stabilità normativa e certezze economiche, che in 15 anni di ristrutturazione, a causa di una eterna incertezza, purtroppo sono mancate, mettendo in crisi un ecosistema ormai reso fragile, un vero centro commerciale naturale ,punto di riferimento sociale ,commerciale ed identitaria della città.
Credo altresì nella necessità di creare consorzi tra imprenditori, democraticamente eletti, capaci di dialogare con l’amministrazione ,capaci di decidere autonomamente gli obbiettivi di una ristrutturazione e capaci di evidenziare i veri problemi del mercato.
Consorzi che darebbero voce agli ambulanti, voce istituzionale, anche con capacità di critica, che al momento si esprime esclusivamente sui social. Su questo le associazioni di categoria dovrebbero riflettere”.
Tullio Nunzi
