Il ruolo chiave della dieta mediterranea per una corretta alimentazione • Terzo Binario News

Il ruolo chiave della dieta mediterranea per una corretta alimentazione

Ott 31, 2023 | Benessere e Salute, Benessere e salute, Redazionale

Per preservare la nostra salute e per ridurre il più possibile i rischi di contrarre determinate malattie è consigliato adottare dei comportamenti sani ed intelligenti.

Tra questi rientra senza ombra di dubbio una corretta alimentazione, elemento fondamentale per il nostro benessere messo in discussione in particolar modo intorno agli anni ’60, quando alcune abitudini alimentari americane sono diventate anche le nostre.

Parliamo ovviamente di tutto ciò che ha a che vedere con il fast food, una categoria all’interno della quale rientrano panini, dolciumi zuccherati, bibite gassate e molto altro ancora.

Sempre intorno a quegli anni non c’è stata solamente l’influenza dell’America, ma anche l’aumento esponenziale del consumo dei prodotti surgelati, che da 20g pro-capite nel 1960 è arrivato pian piano, ma neanche troppo, ai 6 kg a persona del 1987. Elementi come coloranti, additivi e dolcificanti hanno aumentato in maniera notevole il numero degli obesi nel nostro Paese negli ultimi trent’anni, con loro è stato registrato anche un incremento piuttosto significativo dei disturbi alimentari che ne conseguono. 

Tuttavia, sempre intorno agli anni ’60 in realtà la soluzione a queste problematiche era stata trovata, insomma un programma di prevenzione dal punto di vista alimentare. Questo per merito di Ancel Keys, un biologo e nutrizionista americano che durante la Seconda Guerra Mondiale era stato inviato in Italia al seguito delle truppe americane e che durante la sua permanenza nel nostro Paese ha avuto modo di analizzare l’alimentazione nella regione della Campania e sull’isola di Creta, due luoghi che presentavano già a quell’epoca una bassa incidenza per quanto concerne patologie gastrointestinali e patologie cardiovascolari. Dopo diversi anni di studio ed analisi, è stato riscontrato che un’alimentazione a base di pasta, pane, frutta, verdura e legumi con un’aggiunta di poca carne e poco pesce è l’alimentazione perfetta. Quest’ultima, poi, ha preso il nome di “dieta mediterranea” ed è stata riconosciuta come Patrimonio culturale immateriale dall’UNESCO nel novembre 2010.

I tipi di pesce da integrare nella dieta mediterranea

Per essere stata riconosciuta come Patrimonio culturale immateriale dall’UNESCO, significa che la dieta mediterranea non è solamente una banale lista di alimenti con effetti benefici per il nostro corpo, ma anche e soprattutto uno stile di vita che nasconde delle competenze, delle conoscenze e delle tradizioni non poco rilevanti. Ripensando ad un antico detto il quale recita “Siamo quello che mangiamo”, possiamo capire come una buona educazione alimentare faccia tutta la differenza del mondo dal punto di vista del benessere di una persona.

Alcuni degli elementi principali della dieta mediterranea li abbiamo menzionati prima e tra questi rientra anche il pesce, che ha bisogno di un consumo regolare durante la settimana per garantire degli effetti benefici.  I pesci più comuni che ritroviamo all’interno della dieta mediterranea sono la sogliola, la platessa, il merluzzo, il nasello, il branzino, l’orata, la trota, il dentice, il tonno, il salmone e il pesce spada. Se parliamo di pesci azzurri e di crostacei, invece, per i primi possiamo menzionare lo sgombro, le alici, le sarde e le aringhe, mentre per i secondi possiamo citare il polpo e i frutti di mare. Infatti, un consumo regolare di pesce riduce il rischio di contrarre delle malattie croniche, soprattutto metaboliche e cardiovascolari. Attualmente vi sono diverse soluzioni per avere sempre questo alimento nella spesa settimanale come ad esempio la spesa online. Alcuni e-commerce tra l’altro propongono diverse promozioni come nel caso del pesce spada in offerta su Bennet, che consente di assumere nutrienti importantissimi, tra i quali rientrano sicuramente proteine ad alto valore biologico, acidi grassi Omega-3 ed acidi grassi a catena lunga. Inoltre, troviamo anche importanti vitamine tra cui la vitamina D e la B12.

Il consumo della carne all’interno della dieta mediterranea

Se dovessimo vedere la dieta mediterranea come una piramide, alla base di questa piramide ci sarebbero prima di tutto le verdure, la frutta e i cereali integrali, seguiti poi da alimenti lattiero-caseari a basso contenuto di grassi, come ad esempio lo yogurt, e dall’olio extravergine di oliva, uno degli elementi più importanti di questo tipo di alimentazione. Se saliamo verso la cima di questa piramide, troviamo degli alimenti che devono essere inclusi nella dieta settimanalmente e non quotidianamente. Mentre pesce e legumi dovrebbero essere consumati un paio di volte a settimana, il pollame può essere incluso in 2 o 3 porzioni settimanali, mentre le uova dovrebbero essere presenti da 1 a 4 volte a settimana. Tra gli alimenti da consumare con maggior moderazione ci sono le carni rosse e le carni processate. Mentre le prime dovrebbero essere consumate due volte a settimana con due porzioni da massimo 100 grammi ciascuna, le seconde, tra le quali rientrano gli affettati e i salumi, dovrebbero essere consumate con una sola porzione da massimo 50 grammi.