Alle ore 15,30 di giovedì 24 ottobre i carabinieri della Compagnia di Monterotondo, sotto la direzione del PM di turno della Procura di Tivoli, hanno proceduto all’arresto di P.U. – 76 anni – colto nella quasi flagranza di tentato omicidio di un avvocato e di porto e detenzione illegale di arma.
P. U., poco prima, aveva esploso tre colpi di arma da fuoco nei confronti dell’avvocato con una pistola Beretta modello 70, calibro 7,65 con matricola abrasa. In particolare, P.U., mosso dal risentimento nei confronti dell’avvocato, difensore di una controparte del predetto P.U. in una causa civilistica, si era recato davanti lo studio del legale, a Monterotondo, in attesa che uscisse.
Quando il legale – alle 15,10 – è uscito dal portoncino del palazzo dove ha studio, il 76enne ha sparato un primo colpo di pistola che si era infranto sul vetro del portoncino e poi altri due colpi, sempre verso l’avvocato che cercava di scappare.
Il terzo colpo ha danneggiato la vetrata dell’ufficio postale, posto sull’altro lato della via Col di Lana. I tre colpi non hanno ferito alcuna persona. P.U. si è poi allontanato dal luogo dell’evento: dapprima nascosto la pistola coperta con un drappo di colore blu sotto una siepe in una via limitrofa e si è recato alla fermata dell’autobus, dove è stato fermato dai Carabinieri di Monterotondo, attivati da una richiesta al 112 di un cittadino e giunti in poco tempo sul posto.
Dalle prime indagini, dunque, risulta che l’aggressione è avvenuta per ragioni connesse proprio all’esercizio dell’attività difensiva svolta dalla vittima in un procedimento civile concernente questioni di confini. L’autore della sparatoria è stato condotto in carcere e collocato a disposizione di questa Procura che, nelle prossime ore, chiederà la convalida dell’arresto al Gip.
“Aldilà dell’accertamento dei fatti e della dinamica del delitto – è riportato in una nota del procuratore della Repubblica, Francesco Menditto – oltre che delle ragioni che lo hanno determinato, ciò che preoccupa è il fatto che per la prima volta nel circondario di Tivoli venga perpetrato un atto tanto grave ai danni di un avvocato proprio per l’esercizio del suo mandato difensivo. Ciò dimostra il tasso di elevata criminalità del territorio, prontamente contrastato dalle Forze dell’ordine, che ne hanno il pieno e diffuso controllo, e quanto lo stesso abbia elevato il tiro. Non si puo’ fare a meno di sottolineare come la gravità dell’atto, aldilà del suo accertamento investigativo, risieda proprio nell’essersi rivolto ai danni di un avvocato del Foro di Tivoli, Foro che si distingue per la sua professionalità e serietà nell’affermazione quotidiana del diritto costituzionale di difesa”.