Si conclude nel peggiore dei modi la sessantaseiesima edizione della Coppa Italia. Il match tra Fiorentina e Napoli passa in secondo piano dopo che, all’esterno dello stadio Olimpico, tre tifosi azzurri sono rimasti feriti a causa di colpi d’arma da fuoco nei pressi di Viale Tor di Quinto.
Uno di loro, un ragazzo di 30 anni, è ricoverato in gravi condizioni dopo aver ricevuto un colpo diretto al torace. Secondo la Questura gli episodi che hanno coinvolto i supporter partenopei sono di natura occasionale e non vedrebbero coinvolti i tifosi viola. La pistola dalla quale sono partiti i tre colpi è stata rinvenuta successivamente nei pressi di un vivaio nella zona adiacente lo stadio.
In una Roma che per l’ennesima volta si trasforma nel peggiore teatro di guerriglia urbana, il bilancio dei feriti nel corso degli scontri sale a dieci, tra i quali anche un ignaro passante ed un agente di polizia.
Nei pressi del Ponte della Musica si sono registrati altri scontri tra le due tifoserie con le forze di polizia schierate in tenuta antisommossa.
La tensione è proseguita poi anche all’interno dello stadio Olimpico. Il fischio d’inizio, previsto per le ore 21:00, è stato posticipato di 45 minuti. Sotto gli occhi del Premier Matteo Renzi e del Presidente del Senato Pietro Grasso, in un clima surreale, le autorità hanno deciso di giocare. L’ok definitivo è arrivato dopo che il capitano del Napoli, lo slovacco Marek Hamsik, ha potuto consultare uno dei capi ultras azzurri rassicurandoli riguardo le condizioni dei tifosi feriti fuori lo stadio.
Lanci di fumogeni e bombe carta hanno contraddistinto le concitate fasi prima del fischio d’inizio e hanno provocato il ferimento di un vigile del fuoco. Bordate di fischi durante l’esecuzione dell’inno di Mameli si sono sollevate dagli spalti.
Restano da chiarire le dinamiche e le circostanze che hanno portato alla sparatoria che ha causato il ferimento dei tre tifosi.