Porto di Civitavecchia, ‘Popolo Inquinato’: una gestione che mette a rischio l’occupazione • Terzo Binario News

Dal comitato ‘Popolo Inquinato’ riceviamo il seguente comunicato che ipotizza il blocco degli stipendi e il rischio per l’occupazione per i lavoratori del porto di Civitavecchia:

Nei giorni scorsi è stato pubblicato un articolo con un titolone che ci ha veramente colpiti e soprattutto preoccupati, l’articolo citava: “Chi si augurava il tracollo del Porto è servito”. Ebbene, ci siamo armati di telefonino con telecamera accesa e siamo andati a scoprire chi sarebbero questi soggetti che vorrebbero il Tracollo del Porto e dopo aver ascoltato qualche raro operatore portuale presente abbiamo capito che le responsabilità non sono dei detrattori ma bensì solo ed esclusivamente Politiche di cui tutti ne conosciamo la matrice, Li abbiamo ascoltati, e dopo aver confrontato entrambi le campane per il momento evitiamo di commentare il contenuto dell’articolo, vogliamo evitare perché sarebbe troppo lungo raccontare le preoccupazioni che molti lavoratori stanno vivendo e anche perché saremmo accusati di Istigazione ma sicuramente lo percepiremo tutti il giorno dello sciopero di cui leggiamo che sarebbe programmato a breve e di cui nell’articolo non si fa cenno, lo si capirà quando nei prossimi mesi i lavoratori potrebbero non percepire lo stipendio e qualcuno gli dirà di aspettare qualche anno in attesa di utilizzare i soldi degli investimenti.

Non commentiamo anche perché vogliamo sperare che questa Amministrazione di decida finalmente di indire un consiglio Comunale aperto affinché la città sia informata con fatti e dati reali e si possano attribuire le gravi responsabilità Politiche di chi ha voluto e studiato questa crisi a vantaggio di altre realtà portuali di cui sarebbe sufficiente fare pochi chilometri per vederne i risultati, di questo si dovrebbe discutere e non delle chiacchiere e becera pubblicità Politica e comunque l’unica certezza unanime sono le profonde perplessità di chi vorrebbe partecipare allo sciopero “programmato dai lavoratori di Port Mobility” cosa che probabilmente è sfuggita a chi ha scritto l’articolo oppure non ha capito che le scelte di gestione fatte hanno tragicamente compromesso il porto e messo in serio pericolo quell’occupazione che non può attendere gli anni “necessari per gli investimenti dei 50 milioni” per dare da mangiare alle famiglie.

Una desolante desertificazione, questa è la realtà ed è ben lontano il ricordo degli anni scorsi ancorché prima dell’avvento della gestione Di Majo – Maciì ci ricordiamo uno scalo che come un veliero navigava con la Prua orgogliosamente alta, a vele spiegate e con il fatidico vento di Poppa che ci spingeva verso un brillante futuro di sviluppo e occupazione. Un porto che prima del 2017 era al centro dell’attenzione Internazionale, un porto che in quegli anni ha registrato percentuali esaltanti di occupazione, un porto che aveva gettato solide ancore per un brillante futuro, un Porto che iniziava a discutere di utilizzare le immense praterie retro portuali e la realizzazione della ormai fatidica bretella autostradale di collegamento, un Porto orgoglioso della sua professionalità e pronto a qualunque confronto e sfida… e nessuna si permetta di fare riferimenti al Covid perché la situazione era ampiamente compromessa da tempo.

Un porto in cui bisognerà ricominciare e cancellare gli anni della gestione Di Majo- Maciì. Un porto che come sempre e sicuramente ce la farà purché i responsabili Politici di questo Dramma occupazionale e di sviluppo vengano Smascherati e gli vengano attribuite le dovute responsabilità.

Roberto De Vito – Popolo Inquinato

Pubblicato venerdì, 14 Agosto 2020 @ 10:16:13     © RIPRODUZIONE RISERVATA