L’augurio del Vescovo alla città di Cerveteri per i festeggiamenti di San Michele Arcangelo
«San Michele verrà a darci davvero la forza che viene da Dio perché farà in modo che nel nostro cuore ci sia la forza di scegliere il Vangelo. Ci sia la determinazione chiara, netta, radicale di partire dalle parole di Gesù, ci sia l’intenzione salda è coerente di amarci, come ci ha amato Gesù».
Così il vescovo Gianrico Ruzza nella festa dell’arcangelo celebrata ieri a Cerveteri, città di cui è patrono, nella Parrocchia S. Maria Maggiore Cerveteri, guidata da don Gianni Sangiorgio, che ha ringraziato il pastore per la sua presenza. Tra le autorità presenti il sindaco Elena Gubetti e il vicesindaco Federica Battafarano del Comune di Cerveteri.

Nella chiesa ha risuonato l’armonia dei cori della parrocchia ospitante, della Parrocchia SS. Trinità_Cerveteri, di Parrocchia San Francesco d’Assisi – Marina di Cerveteri e di Parrocchia San Giovanni Battista Ladispoli. Con loro si è alternato il Gruppo bandistico Cerite nell’animazione della liturgia.
Un segno di unione di cui il vescovo ha espresso la bellezza, perché esprime bene il superamento di quel combattimento raccontato dall’Apocalisse.
Nel brano del vangelo di Matteo la zizzania cresciuta nel grano ci parla del male che provoca divisione, sofferenza, diffusione delle dipendenze tra i giovani, guerra. Ma, «Come possiamo invocare la pace se dentro casa nostra non siamo capaci di cercare la convergenza e la concertazione? Cioè di unirci sui temi fondamentali che sono i temi dell’uomo, della difesa della persona, del rispetto dei diritti, della difesa dei valori fondamentali dell’umanità».
Casa, famiglia, quartiere, società, città. Ogni luogo può subire la seduzione del male. «Al drago, noi dobbiamo rispondere con la fortezza evangelica che è un dono dello Spirito Santo, che però ha un cuore: la mitezza dell’Agnello.
È l’agnello mite che sta sul trono vincitore. L’agnello non è mai aggressivo, è sempre remissivo. Ma la sua non violenza, il suo desiderio di pace, la sua offerta, la sua capacità di amare, oltre misura, questo sì, vince il drago». Alla fine il ringraziamento del sindaco per le parole di incoraggiamento e di unità alla città offerte dal pastore, che ha poi affidato Cerveteri a san Michele”.
Lo dichiara il Vescovo Gianrico Ruzza, che lo scorso mercoledì 8 maggio ha presieduto la Messa in onore di San Michele Arcangelo