La scrittrice Romana Petri invitata dal gdl Pagine di cioccolata che ha organizzato l’incontro con altri sette gruppi del territorio
di Cristiana Vallarino
“Voglio ritornare!” così Romana Petri ha concluso l’incontro a Civitavecchia, venerdì pomeriggio. Per un’ora la scrittrice ha parlato davanti a una sala gremita, interfacciandosi con Caterina Battilocchio, del gdl “Pagine di cioccolata”, e rispondendo alle domande poste dalle rappresentanti degli altri gruppi di lettura che hanno contribuito all’organizzazione dell’appuntamento.
“Come Pagine di cioccolata siamo davvero contente della partecipazione alla presentazione del romanzo di Romana Petri “La ragazza di Savannah” (Mondadori) che abbiamo organizzato in collaborazione con altri sette gruppi di lettura del territorio. La scrittrice ha risposto con generosità alle domande. Tanti sono stati i temi emersi durante la discussione, tante le riflessioni approfondite: il rapporto tra scrittura e fede di Flannery O Connor, la sua percezione della malattia, la figura della madre, la scrittura come emancipazione, la religione, il realismo cristiano”.

La Sala Giusy Gurrado della Fondazione Cariciv (allestita in maniera diversa dal solito, con le sedie a semicerchio e le piume dei pavoni tanto amati da Flannery O’ Connor) ha ascoltato con grande interesse la scrittrice che ha promesso di tornare quanto prima.
“Siamo davvero felici di quanto la sinergia tra i gruppi di lettura stia costruendo un percorso fertile e coinvolgente – dicono ancora da Pagine di Cioccolata -, contribuendo alla diffusione di eventi culturali partecipati e organizzati in condivisione. Bello sapere che questi incontri abbiano così tanto seguito e siano parecchio apprezzati da chi tra le pagine dei libri percorre un viaggio attraverso mondi, storie e personaggi che emozionano e fanno riflettere, trovando divertimento, conoscenza e stimolo intellettuale”.
Romana Petri è stata davvero molto “generosa” nei confronti del pubblico, composto perlopiù da chi aveva già letto il suo ultimo libro, raccontando, appena preso il microfono, molto della sua vita, soprattutto dei suopi legami con questa parte di costa a nord di Roma. “Trascorrevamo le vacanze estive a Santa Marinella – ha detto – Con la mia famiglia, e qui il mio amato padre, un bellissimo uomo noto cantante lirico, mi narrava storie e mi faceva vivere le stesse avventure che lui portava sul palcoscenico. E io mi divertivo a vestirmi coi suoi costumi riposti in una stanza che mi sarebbe stata proibita ma che io invece frequentavo di nascosto”.
La scrittrice ha poi detto che la decisione di dedicare un romanzo a Flannery O’ Connor è stata dovuta pure alla volontà di riconoscere il “genio” in un autore donna. “Mai si sente definire una scrittrice geniale – ha sottolineato – talentuosa, brava, capace ma la definizione di “genio” è sempre solo riservata agli uomini”. La Petri, arricchendo ogni suo intervento con citazioni, riferimenti e accostamenti letterari dei più vari, ha poi spiegato come lavora, che ama scrivere al mattino, dopo un’abbondante colazione, accoccolata a letto, col pc sulle ginocchia, sotto lo sguardo indagatore del suo amato cagnolino, peraltro presente anche lui all’incontro. Ha anche rivelato di scrivere tantissimo e di avere già praticamente pronte 29 opere che, pian piano, spera di pubblicare.
Da segnalare in sala la presenza di un’altra scrittrice, amica della Petri, Gaja Cenciarelli, già protagonista di diversi incontri a Civitavecchia e a Tolfa. Nel paese collinare da qualche mese “supervisiona” il gruppo di lettura “InChiostro”.

I gruppi che hanno collaborato Attenti ai Dettagli, il Gdl Libreria Giunti di Civitavecchia, InChiostro Biblioteca di Tolfa, Cosamileggoggi di Civitavecchia, EQUILibri di Santa Marinella, Gdl Il taccuino in tasca e Gdl Biblioteca Cialdi. Il firmacopie, sia prima che al termine dell’evento, è stato a cura della Libreria Giunti – Civitavecchia Centro.
Per l’evento va ringraziata naturalmente la Fondazione Cariciv, rappresentata per l’occasione dal presidente Gaetano Starace e da quello onorario Gabriella Sarracco, seduti in prima fila.
