La protesta dei trattori non si ferma, nuova manifestazione a Roma • Terzo Binario News

La protesta dei trattori non si ferma, nuova manifestazione a Roma

Feb 13, 2024 | Agricoltura, Cronaca, Roma

Giovedì nuova giornata di manifestazioni nella Capitale: annunciate due iniziative di agricoltori e allevatori, una al Campidoglio e una al Circo Massimo

Annuncia la smobilitazione il presidio di centinaia di trattori su una collina tra la via Nomentana e il Raccordo Anulare, mentre altre manifestazioni sono annunciate per giovedì. L’arcipelago delle sigle di agricoltori e allevatori, cui si aggiungono anche altre categorie produttive, non sembra avere intenzione di fermarsi. Per giovedì alle 15 una iniziativa è preannunciata al Circo Massimo: “Aumentano le adesioni, arriveranno pullman da ogni parte d’Italia, saremo tanti”, fanno sapere i Comitati agricoli riuniti, una delle sigle, capeggiata da Danilo Calani. 

Un’altra mobilitazione di agricoltori e non solo  è annunciata in piazza del Campidoglio, sempre giovedì’, a partire dalle 12. Domani le sigle di questo gruppo terranno una conferenza stampa, in un terreno a Castel Di Leva, per annunciare adesioni e numeri. La costellazione di sigle e gruppi nati in queste settimane è anche espressione del malcontento nei confronti delle associazioni “ufficiali” di categoria, accusate di non fare abbastanza per alleviare i problemi del settore. 

Altri gruppi si dicono soddisfatti della loro lotta: per esempio “Riscatto agricolo”, che per giorni ha occupato pacificamente una collina lungo la via Nomentana e ora annuncia la smobilitazione, perché ha ottenuto una serie di risposte e un tavolo aperto con l’esecutivo. 

La prossima settimana in parlamento si voteranno le misure che esentano dal pagamento dell’Irpef una parte degli agricoltori in base al reddito. e la Commissione europea ha oggi adottato ufficialmente il regolamento per concedere agli agricoltori una “parziale esenzione” dalla regola della condizionalità sui terreni incolti inserita nella politica agricola comune. 

La modifica consentirà di non tenere incolto il 4 per cento dei terreni – e dunque di beneficiare degli aiuti comunitari –  se si rispettano alcuni criteri. ma ancora non è abbastanza, per le organizzazioni di categoria.