Portuense, Magliana e Monteverde. Queste le zone rifornite dalla piazza dello spaccio individuata dai carabinieri, strutturata su un gruppo composto da soggetti residenti o domiciliati nell’area di edilizia popolare nota come “La Buca”, nelle immediate vicinanze di Piazza Piero Puricelli. I militari della Compagnia Roma Trastevere hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare emessa su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, nei confronti di 15 persone (di cui 8 in carcere e 7 agli arresti domiciliari), con un’età compresa tra i 20 e i 55 anni.
L’attività di indagine è scaturita dal costante monitoraggio dell’area situata a ridosso di via Portuense, oggetto di numerosi arresti in flagranza per spaccio e detenzione ai fini di spaccio di cocaina e hashish a partire dall’anno 2016.
Gli sviluppi investigativi, oltre ad individuare tale area quale punto di smistamento di cocaina e hashish, all’ingrosso e al dettaglio, hanno consentito di acclarare una continua affluenza di consumatori abituali i quali, sicuri di poter acquistare la sostanza stupefacente in tale località, concordavano l’appuntamento facendo riferimento a terminologie specifiche (chiavi, fotocopie, documenti), a seconda della tipologia di sostanza e della grammatura desiderata.
Le indagini hanno altresì consentito di accertare uno stabile concorso degli indagati nell’attività di spaccio, con precisa divisione di compiti e ruoli, idonea a configurare, oltre a specifiche responsabilità per le singole cessioni di sostanza stupefacente, il coinvolgimento di tutti i soggetti, perlopiù pregiudicati per reati specifici, sul piano associativo.

Nel corso delle indagini, a riscontro dell’attività in atto, sono state arrestate in flagranza di reato 14 persone, sequestrati 778 grammi di cocaina, 994 grammi di hashish, 50 grammi di marijuana, 14.195 ero in denaro contante ed un’autovettura Mercedes Classe A utilizzata per le consegne a domicilio della sostanza stupefacente. È stato stimato un volume d’affari pari ad oltre 60mila euro al mese.
Gli arrestati, espletate le formalità di rito, sono stati tradotti presso le case circondariali di Roma e ristretti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.