Il 4 Novembre a Santa Marinella la patria può attendere • Terzo Binario News

Il 4 Novembre a Santa Marinella la patria può attendere

Nov 5, 2025 | Politica, Santa Marinella

Il 4 novembre è la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.

In tutta Italia si depongono corone, si ricordano caduti, si sfila tra tricolori e fanfare.

E poi c’è il nostro Comune.

Il Sindaco, indefesso paladino del “fare” — fare vacanze, soprattutto — ha deciso che la Patria può attendere. Non avendo cantieri da inaugurare con la solennità di un taglio di nastro né rotonde da ribattezzare “per la pace”, ha preferito celebrare la ricorrenza laddove ogni statista sogna di meditare sulla storia patria: in Egitto.

D’altra parte, ce lo ricorda sempre: destagionalizzare è un dovere civico.

L’estate in Grecia, l’autunno in Egitto, e il 4 novembre… tra un falafel e una foto al tramonto di delle piramidi di Giza.
C’è chi ha la patria nel cuore e chi nella carta d’imbarco.

Il vicesindaco? Anche lui assorbito dal suo nuovo incarico istituzionale: umarell permanente.
Troppo impegnato a controllare i lavori… degli altri.
Ha quindi fatto elegantemente un passo indietro — ma con stile, eh, mica come quei fessacchiotti che rispettano il protocollo.

Il resto della Giunta, colta da improvvisa e simultanea allergia alla cerimonia civile, si è dissolta come la nebbia davanti agli oneri istituzionali: puf, nemmeno Houdini.

E così il grande sorteggio della vita pubblica — quello che Fantozzi chiamava “megasfiga nazionale” — ha decretato la prescelta: l’ultima superstite del PD locale, incaricata di rappresentare ciò che rimane della decenza istituzionale.
Una reduce solitaria, fasciata di tricolore come un eroe involontario, inviata a ricordarci che la Repubblica non è (solo) un villaggio turistico.

Ma la domanda resta: si può pretendere rispetto per una festa nata dal sacrificio di chi ha difeso il Paese… quando l’unico sacrificio che si è disposti a fare oggi è scegliere tra all-inclusive o mezza pensione?

Siamo un Paese meraviglioso: celebriamo l’Unità scappando ognuno da una parte, onoriamo le Forze Armate disertando le cerimonie, e portiamo la fascia tricolore come fosse un accessorio stagionale, tipo pareo.

Poi ci chiediamo perché la gente non crede più nelle istituzioni.
Magari perché, tra un depliant turistico e un selfie sotto le palme, qualcuno ha confuso il servizio pubblico con il volo charter.

E mentre i caduti riposano e i vivi ricordano, loro… destagionalizzano.
In fondo patria vuol dire padre.
E loro, si sa, preferiscono la Sfinge.

Braccio da Montone