“Siamo regolari”, rimarcano i piddini. “No, siete occupanti abusivi”, ribattono dal Circolo
La separazione tra il Pd e il Circolo Berlinguer di Allumiere rischia di diventare un divorzio di quelli che lasciano strascichi pesanti.
I malumori all’interno del centrosinistra, come noto, erano emersi lo scorso anno in occasione delle Amministrative, quando alcuni esponenti dell’ex Partito Comunista decisero di prendere le distanze del Pd fino ad appoggiare a viso aperto la candidatura dell’attuale sindaco Landi.
Poi, chiuso il capitolo delle elezioni, con l’inaugurazione del Circolo Berlinguer i più ottimisti avevano sperato in uno spiraglio, magari in una tabula rasa con una nuova pagina bianca da cui ripartire per scrivere una nuova storia della politica locale.
A giudicare però dalle prime righe, quella del centrosinistra allumierasco, più che una storia, somiglia a un romanzo ad alta tensione in cui non si intravede un lieto fine.
Perché stavolta, ad essere messa in discussione non è soltanto la visione politica, ma addirittura la proprietà della storica sede in Piazza della Repubblica, da sempre vissuta dal Pd ai tempi dell’unità politica.
Ora però le cose sono cambiate ed entrambi gli schieramenti cercano di far valere le proprie ragioni, senza però arrivare ad un punto di incontro.
“Siamo regolari”, rimarcano i piddini. “No, siete occupanti abusivi”, ribatte il Circolo, che dopo (si vocifera) una richiesta di sfratto, ha anche staccato le bandiere fuori la sede per sostituire il logo del Pd con il volto di Berlinguer. Con queste premesse, inutile dire che è in arrivo una buriana .