Il cancello aperto e gli escrementi. il sacchetto pieno e il manifesto, strappato, per il corteo di Non Una di Meno. Questo quanto trovato ieri mattina al centro antiviolenza Lucha y Siesta.
“In 16 anni una cosa del genere non ci era mai successa – si legge sulla pagina Facebook di Lucha y Siesta – ci sembra un netto segnale di quanto il contesto e le persone siano cambiate; c’è ora quindi chi considera legittimo vandalizzare una casa delle donne che si occupa di contrasto alla violenza di genere.
Che viviamo in un periodo di merda lo sapevamo già; che spesso si arrivi a Lucha dopo aver attraversato lo schifo, lo sapevamo già. Sono 16 anni che siamo qui: dietro quel cancello c’è un giardino rigoglioso e una Casa piena di vita.
Lo capite da soli che cosa ci facciamo con la vostra merda”.

“È deprimente pensare all’impegno che ci avete messo su quella serratura. Noi ci abbiamo messo un minuto a ripulire tutto, come abbiamo ripulito questo luogo.
L’odore che avete addosso non ve lo toglierete mai”.

La consigliera regionale del Partito Democratico Marta Bonafoni, presidente della XIII Commissione “Trasparenza e pubblicità”, commenta: “Solidarietà e vicinanza alle donne di Lucha y Siesta che hanno subito un brutto atto vandalico. Un gesto grave contro uno dei luoghi simbolo per la libertà delle donne nella Capitale. Atti del genere, come detto dalle stesse responsabili della casa delle donne, non si erano mai verificati fino ad oggi: segno del clima che si respira in questo momento storico e che ci deve vedere ancor con più determinazione in difesa di Lucha e del prezioso lavoro che svolge per le donne, per i loro diritti e per le loro vite, per il tessuto sociale che da 16 anni rende più ricco. Una comunità e una realtà da difendere, promuovere e preservare. Oggi più che mai”.

Pubblicato domenica, 26 Maggio 2024 @ 10:10:18     © RIPRODUZIONE RISERVATA
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