Divin Mangiando in Tour, il museo di Tarquinia ha ospitato la serata finale • Terzo Binario News

Divin Mangiando in Tour, il museo di Tarquinia ha ospitato la serata finale

Ago 31, 2025 | Associazionismo, enogastronomia, Tarquinia

Degustazione di una delle ricette vincitrici del concorso ideato dalla cuoca Vittoria Tassoni con l’Associazione Italiana Food Bloggers per valorizzare le eccellenze della Tuscia

di Cristiana Vallarino

Una location eccezionale ha ospitato sabato sera a Tarquinia la serata conclusiva della seconda edizione del Divin Mangiando in tour.

Nell’ambito del DiVino Etrusco – l’ormai tradizionale evento estivo che da giorni affolla il centro storico della città viterbese -, il cortile del palazzo del Museo Archeologico si è trasformato in una sala imbandita per permettere alle decine di ospiti di assaggiare uno dei piatti vincitori del concorso, in abbinamento con tre vini, rigorosamente del territorio.

“Mettere le gambe agli ingredienti ed ai luoghi” è quello che fa il Divin Mangiando in tour, una originale competizione, ideata e organizzata dalla cuoca Slow Food Vittoria Tassoni insieme all’Asssociazione Italiana Food Blogger, la cui presidente Anna Maria Pellegrino ha presentato la serata. L’intento è quello di far conoscere in tutta Italia i prodotti della Tuscia e quindi a 15 food blogger sono recapitate altrettante “mistery box” contenenti varie eccellenze del territorio nostrano con cui realizzare ricette, anche ispirandosi alle proprie radici e tradizioni.

Le ricette create sono state quindi valutate dalla giuria composta da Salvo Cravero chef del ristorante Pepe nero; Aessandro Creta, giornalista enogastronomico e direttore del giornale Centrotavola; Francesco Sposetti e Andrea Andreani, rispettivamente sindaco e assessore di Tarquinia e Anna Maria Pellegrino, gastronoma e accademica.

I giurati non hanno avuto compito facile nello scegliere chi premiare ed infatti ci sono stati ben tre secondi posti pari merito. A vincere è stata Tamara Cinciripini, da Ascoli Piceno, con un millefoglie di “fieno di canepina” con mousse di caprino e perle al pomodoro, mentre il terzo posto è andato a Carmensita Bellettiri (Potenza-Basilicata) per il suo nido di strega. La seconda piazza è stata condivisa da Giovanna Pezzella, di Napoli, con pasta e patate raviolo aperto, e pure da Gabriella Rizzo (Piemonte) e i suoi subric etruschi con lenticchie e patate e salsa mole alla gianduia, insieme a Silvia Tavella di Genova col suo raviolo fritto al pomodoro liquido e crema di formaggio di capra.

Ed è stata proprio la creazione di Silvia, arrivata – ha spiegato – dopo una “prova” dolce – a venir servita sabato sera, con perle di aceto di kiwi e spalmabile di capra. Il piatto è stato costruito usando la farina di farro bio de La Turchina, la passata di pomodoro Agriturismo Valentini bio, miele Ercolani, spalmabile di capra dei fratelli Pira e l’aceto di Kiwi di dell’Argo del Kiwi di Latina. Ad accompagnarlo tre diversi tipi di Vermentino dei viticoltori locali Tosoni, Giorgini e Terre Palus, illustrati dalla sommelier Cristina Baglioni.

Durante la degustazione alcuni dei produttori e delle aziende che hanno con entusiasmo accolto l’invito di Vittoria Tassoni si sono fatti conoscere, raccontando le proprie storie e quelle dei loro prodotti, a volte decsiamente innovativi ed originali come l’aceto nato dall’utilizzo dei kiwi sottomisura scartati per la vendita sul banco, idea venuta ai fratelli Ferrari di Latina, o l’olio di cartamo, ottimo come condimento ma anche come integratore, che l’azienda Elisir di lungavita produce a Valentano. Una storia di famiglia pure quella di Federico Peciarolo che porta avanti la torrefazione Pe.Fe ad Orte e che ha servito due tipi di caffè, uno filtrato a freddo.

A venir chiamati al microfono dalla Tassoni e dalla Pellegrino anche gli ospiti istituzionali come il sindaco Sposetti e l’assessore Andreani e pure il consigliere regionale Valerio Novelli che ha ricordato come l’agricoltura copra il 30% del Pil del Lazio. Molto interessante l’intervento di Carla Valdi, storica delle tradizioni tarquiniesi, che ha raccontato la nascita e e la preparazione della zuppa inglese e della sua copertura a base di albume d’uovo, la “fiocca”.

A fin serata i doverosi ringraziamenti a tutti gli sponsor e quanti si sono adoperati a supporto del Divin Mangiando in tour, in primis Vincenzo Bellelli, direttore del Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia che ha aperto le porte del museo all’evento. E naturalmente all’amministrazione comunale tarquiniese che, confida la Tassoni, continuerà a sostenerla nelle sue mille iniziative.