La lista dei motori di ricerca più apprezzati per trovare risposte online si allunga e comprende anche i social media e gli strumenti basati sull’Intelligenza Artificiale, pronti a sfidare Google migliorando l’esperienza degli utenti
Le ricerche online influenzano il nostro processo decisionale molto più di quanto pensiamo, tanto da giocare un ruolo determinante per orientare le piccole e grandi scelte che compiano tutti i giorni. Dal ristorante dove gustare un’ottima pizza fino alla destinazione per le prossime vacanze, dalle recensioni di prodotti fino alle notizie e ai contenuti di puro intrattenimento: queste sono solo alcune delle tematiche per le quali chiediamo aiuto a Internet, un’inesauribile fonte di informazioni e consigli pratici.
A cambiare rispetto al passato, tuttavia, sono le abitudini di ricerca e la scelta degli strumenti che permettono di accedere alle risorse presenti in rete, una lista che oggi comprende non solo Google ma anche social media e Intelligenza Artificiale.
A svelarlo è una recente indagine internazionale condotta da ExpressVPN, portando alla luce i dettagli di una vera e propria rivoluzione guidata soprattutto dalle generazioni più giovani.
Cercare risposte su Google non è più l’unica soluzione
Utilizzare Google per cercare risposte e consigli è una pratica molto comune e ancora molto diffusa, soprattutto tra gli utenti meno giovani. Questo motore di ricerca è in cima alle preferenze grazie alla sua velocità, affidabilità e approccio diretto ai risultati ottenuti.
Non rinunciano a Google, ad esempio, i lavoratori a tempo pieno, i professionisti e, più in generale le persone tra i 35 e i 42 anni che rappresentano gli utenti più fedeli, seguiti dalla generazione tra i 43 e i 58 anni e dai pensionati, che si rivolgono a Google anche per la gestione delle attività quotidiane.
Secondo gli esperti di ExpressVPN, tuttavia, a sfidare Google togliendogli il monopolio sulle ricerche online sono sia gli strumenti basati sull’Intelligenza Artificiale sia i vari social network.
Gli strumenti di ricerca basati sull’AI guadagnano terreno
Aumenta la platea di utenti che sfrutta le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale per cercare risposte in rete, affidandosi a risorse come ChatGPT e non solo. Molto apprezzati dalla Gen Z e dai Millennials, non sono ancora entrate nelle abitudini delle generazioni più grandi che tuttavia iniziano ad aprirsi verso quest’innovazione.
I giovani che integrano la AI nelle loro abitudini di ricerca, infatti, apprezzano le risposte rapide, conversazionali e adattabili, in grado di restituire informazioni dirette anche per domande complesse, oltre a spiegazioni più dettagliate, contestualizzate e personalizzate in base all’input. I punti di forza sono la capacità di offrire risposte su misura per le esigenze individuali e garantire supporto tecnico o assistenza nella risoluzione dei problemi, guidando passo dopo passo grazie alla guida conversazionale.
A differenza dei motori di ricerca tradizionali, infatti, le piattaforme AI riescono a scomporre anche le query articolate in intuizioni chiare e attuabili. Se ChatGPT è lo strumento più usato, oggi cresce il ricorso a risorse offerta da Google come Bard e Gemini.
Perché i social media diventano motori di ricerca?
Quella di ricorrere ai social media per trovare risposte online è una scelta quasi naturale per le giovani generazioni, che mettono al primo posto la velocità e l’autenticità dei contenuti visivi. I social, infatti, possono venire incontro per accedere a contenuti più coinvolgenti, alle informazioni aggiornate in tempo reale e generate dagli utenti con esperienze reali e recensioni.
Gli utenti di Facebook, Instagram e TikTok, ad esempio, cercano sia tutorial rapidi sia consigli sui prodotti che ricette e ispirazione culinaria, raccomandazioni per ristoranti, tutorial e guide pratiche e consigli di viaggio e destinazioni. In cima alle ricerche dei più giovani, inoltre, ci sono meme, video e sfide virali.
Guardando alle principali sfide generate dall’utilizzo dei social media come strumento di ricerca, infine, tra gli aspetti meno graditi agli utenti sono inclusi la pubblicità che interrompe l’esperienza, i contenuti spesso di parte e la carente affidabilità delle informazioni, non sempre credibili. La disinformazione associata all’uso dei social media, infatti, rappresenta uno dei principali problemi da affrontare.
Come saranno le ricerche online nel futuro?
La rivoluzione che sta coinvolgendo le abitudini di ricerca online è destinata ad ampliarsi anche in futuro, tuttavia sono in molti a richiedere alcuni cambiamenti che possono realmente migliorare l’esperienza degli utenti.
Agli strumenti di ricerca si richiede un approccio più umano, meno disinformazione e più rispetto per la privacy. La speranza, inoltre, è quella di poter accedere a risposte più personalizzate e contestualizzate, anche grazie all’integrazione tra più piattaforme e strumenti.