Biodigestore, dopo l'annunciato ok della Regione una pioggia di reazioni negative • Terzo Binario News

Biodigestore, dopo l’annunciato ok della Regione una pioggia di reazioni negative

Gen 26, 2022 | Civitavecchia, Energia, Regione Lazio

Interventi di Porrello e De Paolis, del Pd cittadino, del Comitato Sole col Forum ambientalista, della Uil e del M5S

Pioggia di reazioni negative dopo la terza riunione della conferenza dei servizi, tenutasi martedì in Regione, per la discussione del progetto presentato da Ambyenta Lazio SpA riguardante la valutazione dell’impatto ambientale del progetto per la realizzazione di un impianto di produzione di biometano nel Comune di Civitavecchia, nella località Monna Felicita. La conferenza dei servizi si è aggiornata a venerdì, ma i responsabili amministrativi della Regione hanno già oggi anticipato che in tale sede rilasceranno un parere positivo.

I primi ad intervenire sono stati proprio il Vice Presidente del Consiglio Regionale Devid Porrello e il consigliere regionale Gino De Paolis. “Come consiglieri regionali del territorio non possiamo che stigmatizzare pesantemente quanto anticipato – affermano -: sono diversi i pareri negativi alla realizzazione di questo progetto, fra cui quello pesantissimo rilasciato dalla ASL RM4 che citando lo studio del 2016 del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario della Regione Lazio dichiara che è indispensabile attuare oggi le misure di prevenzione primaria limitando la esposizione della popolazione a tutte le fonti inquinanti presenti sul territorio legate agli impianti energetici, al riscaldamento e al traffico stradale e marittimo. Gli uffici della Regione non possono ignorare l’importanza di pareri tanto contrari quanto netti, rilasciati da enti autorevoli come Asl, Sovrintendenza e Comune: ribadiamo quindi la nostra contrarietà politica al progetto e faremo tutto quanto in nostro potere per far si che questo improvvido progetto non veda la realizzazione. Anche su questa battaglia ambientale il territorio si è fin qui dimostrato unito e proprio dalla compattezza della politica dovremo trovare le energie e gli strumenti necessari per bloccare”.

Analoga preoccupazione è manifestata dal Gruppo Consiliare e dal Segretario del Partito Democratico di Civitavecchia che evidenziano la netta contrarietà gia manifestata da ASL RM4, Sovrintendenza e Comune di Civitavecchia che si oppone al progetto, coerentemente con quanto deliberato dal Consiglio Comunale all’unanimità. “Per quanto ci riguarda abbiamo, già a suo tempo, espresso con chiarezza il nostro punto di vista – si legge in un comunicato -. Siamo risolutamente contrari ad impianto che dovrebbe trattare qualcosa come centoventimila tonnellate circa di rifiuti organici. La nostra città non può assolutamente tollerare ulteriori pressioni sull’ambiente. La presenza del sito energetico può grande d’Italia, con l’uso di combustibili fossili; la presenza di uno scalo portuale ad alta densità di traffici ed altri insediamenti a notevole impatto sull’ambiente rendono impraticabili soluzioni che costituiscono una inaccettabile concentrazione di fattori inquinanti con le inevitabili conseguenze sulla salute”.

“Nella ipotesi che la Conferenza dei Servizi proceda all’autorizzazione pensiamo che si debba con immediatezza impugnare di fronte al Tribunale Amministrativo il provvedimento – la conclusione del Pd locale -, fermo restando che esprimeremo il nostro dissenso nei luoghi decisionali e in tutte le forme possibili”.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’Associazione Forum Ambientalista O.d.V e il Comitato SOLE, presente alla conferenza dei servizi.

“Si parla di un megaimpianto da 120.000 tonn/anno di rifiuti organici di cui il comprensorio non ha assolutamente alcun bisogno producendone solo 7000 tonn/anno – scrivono in una nota -. Si andrebbe ad aggiungere altro significativo impatto ambientale in un territorio già gravemente compromesso. Il rinvio della CDS si è reso necessario per l’assenza del Rappresentante Unico Regionale incaricato di esprimere il parere unico ed ufficiale della Regione Lazio. Una assenza pesante quanto significativa che preannuncia un esito che vede la stessa Regione rendersi responsabile di un consenso all’autorizzazione”.

“Il Comune, presente con lo stesso sindaco Tedesco, ha confermato la propria netta contrarietà, pronto ad usare tutti i mezzi legali per impedire il nuovo danno. Così pure la Asl che ha presentato un documento che, illustrando la precaria condizione sanitaria della popolazione, evidenzia come non sia più possibile aggiungere ulteriori fonti inquinanti in un territorio già gravemente compromesso – evidenziano Forum e Sole -. Al contrario, purtroppo, anche se per ora in maniera ufficiosa, è stato preannunciato il parere positivo della Regione Lazio; un parere che evidentemente condizionerà l’esito finale della CDS”.

“Non comprendiamo – si legge ancora nel comunicato – come sia possibile che il parere di valutazione d’impatto ambientale dell’impianto possa avere esito favorevole in presenza di un diniego dell’autorità sanitaria e ci chiediamo quali siano i criteri con cui è stata condotta l’istruttoria di merito. Non vi è dubbio che la tutela della salute debba essere prevalente rispetto a tutti gli altri interessi in gioco. Ci domandiamo se la Regione, invece, la pensi diversamente e, sovvertendo le priorità e violando i principi di corretta gestione dei rifiuti che essa stessa si è data col Piano regionale dei rifiuti, voglia assumersi la responsabilità di agire contro la volontà unanime della popolazione”.

“Per un territorio che esprime ben tre consiglieri regionali, che vede il Comune e la ASL di competenza contrari, che soffre già pesantemente degli effetti nocivi delle imponenti ricadute degli impianti inquinanti presenti, sarebbe veramente intollerabile” la conclusione.

“Civitavecchia è un territorio che ha già dato, e ha dato tanto. In termini di salute e territorio. Diciamo no al biodigestore -a dichiararlo è il segretario generale della Uil Civitavecchia, Giancarlo Turchetti – un biodigestore in località Monna Felicita a Civitavecchia. Un biodigestore che dovrebbe trattare centoventimila tonnellate di rifiuti organici all’anno.No per l’impatto che può avere sul territorio. Un territorio, come quello di Civitavecchia, già martoriato di suo, e da anni. No, perché non porta sviluppo e occupazione. Servono invece progetti che rispettino il territorio e creino quella crescita occupazionale compatibile con l’ambiente e la salute che la città di Civitavecchia chiede da decenni e che merita”.

“Il territorio di Civitavecchia – prosegue Turchetti – ha già dato. Basta pensare alle emissioni del porto oppure alla centrale a carbone che stiamo tentando, con una battaglia che dura ormai da più di tre anni, di far riconvertire in energia pulita e in in turbogas. Dobbiamo cercare percorsi di sviluppo alternativi, per evitare di condannare per sempre un territorio che così rischia l’impoverimento e l’isolamento da tutto il resto. Una specie di servitù affacciata sul Mediterraneo”..

E ancora eccco l’intervento del Gruppo consiliare M5S: “Non si può ignorare il pesante parere espresso dalla ASL Come può la Regione Lazio chiudere un procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) in maniera positiva quando il parere della ASL RM4 è nettamente negativo? Questa è la domanda principale che ci poniamo come Gruppo consiliare, in merito alla conferenza dei servizi che si sta tenendo in Regione circa l’autorizzazione alla realizzazione del progetto presentato da Ambyenta Lazio. Un progetto spropositato per le esigenze del territorio e che ha ricevuto i pesanti no di Comune, Asl e Sovrintendenza. Ci fa piacere che finalmente tutti siano concordi con quanto da noi dichiarato ormai da diversi anni: ossia che lo studio del Dipartimento di Epidemiologia del 2016 di fatto chiude a qualsiasi altro impianto inquinante sul nostro territorio e sul fatto che il famoso regio decreto, che tanto ci è stato rinfacciato in passato, è lo strumento più potente in mano al Sindaco per tutelare i propri concittadini.Ribadiamo il nostro sostegno a tutti quanti andranno in questa direzione: no al biodigestore, no ad impianti sovradimensionati rispetto alle esigenze del nostro territorio”.

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