Vince sempre il Poggiarello.
Il rione di Tolfa che comanda il Torneo dei Butteri è sempre quello tinto di gialloverde, che si è aggiudicato anche l’edizione 2022 della manifestazione per cavalieri che si tenuta al polo fieristico de La Nocchia e arrivata alla 32esima edizione e che si consolida come compagine più vincente.
Senza le limitazioni da Covid che avevano condizionato le ultime due edizioni, il pubblico è potuto tornare sulle tribune del polo fieristico ed è stata una manifestazione frizzante per via di qualche contestazione, discussione sul regolamento e un infortunio preoccupante all’inizio ma poi rivelatosi non grave.
Sabato per le vie del paese c’è stata la sfilata di cavalli e cavalieri di Poggiarello appunto, oltre che di Cappuccini, Lizzera, Sughera, Casalaccio e Rocca, lungo le vie del centro storico e domenica la competizione.
Una competizione sì folcloristica ma dal sapore antico che serve a ravvivare una tradizione come quella dei butteri che sulle colline alle spalle di Civitavecchia non si è mai interrotta. Tradizione antica, di rapporti stretti fra uomo, animali e natura che possono ritrovare un loro equilibrio.
I tre giochi che si disputano alla Nocchia ricordano proprio questo: le abilità che un buttero deve possedere per poter svolgere al meglio il suo lavoro, unito alle frazioni di Tolfa che così vedono esaltata la loro rappresentatività.
Dunque uomini e cavalli a calcare la terra del maneggio con indosso stemmi e colori dei sei rioni a contendersi il cencio (quest’anno dipinto a mano da Silvia Di Silvestro che ha interpretato il tema “Il ruolo delle donne tolfetane nel mondo dei Butteri”) attraverso le prove di abilità: il gioco dell’anello, quello del cappello e la cattura del vitello.
Partenza classica con il gioco dell’anello, ovvero cavalcata e inserimento di un anello – di dimensioni decrescenti – in una lancia dopo un percorso ad ostacoli. Vince chi ottiene il tempo più basso e il terzetto del presidente Luca Pierini composto da Fabrizio Chima su Murientes, Moreno Olivetti su Imperatrice e Stefano Olivetti su Cecilia si è subito insediato in testa con un 3 su 3 perentorio.
Discorso identico sul gioco del cappello, ovvero la presa al volo del cappello tenuto su un supporto, durante la cavalcata. Proprio quando la gara si stava svolgendo in parallelo con i Cappuccini, c’è stata la caduta di Riccardo Fracassa della Rocca, mentre era in sella a Scheggia. Proprio l’equino ha perso l’equilibrio finendo a terra con la caviglia del buttero rimasta sotto. Intervento dell’ambulanza ma niente di grave. Tanto è bastato però per estromettere il rione dal Torneo, come prevede il regolamento. Dunque al terzo gioco della presa del vitello hanno concorso cinque squadre ma neanche qui c’è stata competizione. Infatti a impastoiare il bovino hanno impiegato meno tempo di tutti i tre cavalieri del Poggiarello, che hanno chiuso con 158,66 punti. La classifica ha visto al secondo posto i Cappuccini, al terzo la Lizzera, quarta la Sughera e quinto il Casalaccio, con la Rocca squalificata.