A Tolfa il ristorante "Frangipane" porta a tavola la tradizione condita con l'innovazione • Terzo Binario News

A Tolfa il ristorante “Frangipane” porta a tavola la tradizione condita con l’innovazione

Lug 29, 2025 | commercio, enogastronomia, Tolfa

Dopo anni di esperienza in cucine di tutta Italia lo chef Paolo Mellini è tornato a casa: “Ho aperto un mio locale qui pure per sfruttare al meglio le risorse del paese”

di Cristiana Vallarino

Un altro tolfetano che ritorna a casa, dopo aver collezionato esperienze in giro per l’Italia. E ancora una volta si tratta di una eccellenza: Paolo Mellini, 32 anni, ha da poco aperto il suo ristorante nel cuore antico del paese collinare.

“Frangipane”, è questa l’insegna che si incontra all’inizio della salita che porta a Sant’Egidio e alla Rocca – appunto – dei Frangipane, all’angolo con via Bartoli, dove ci sono anche alcuni tavoli all’aperto. Il locale antico è ampio (e con una spettacolare grotta-cantina), sistemato ed arredato con semplicità e gusto, senza snaturarne lo stile. Nella cucina a vista si muove Paolo, coi suoi collaboratori. Nel menù piatti classici del posto, ma pure rivisitazioni o nuove creazioni, affidate alla fantasia dello chef.

“La cucina è sempre stata una passione – racconta -, e ho deciso di farne un mestiere.
Mi sono diplomato all’Accademia di alta cucina Etoile, a Tuscania,, proseguendo la mia carriera in tutta Italia: da Capri a Madonna di Campiglio,da Viterbo a Perugia, passando per Civitavecchia e ristoranti di zona. Dopo questi anni di esperienza ho pensato fosse giusto tornare nel mio paese d’origine e sfruttarne al meglio le risorse, aprendo un mio locale”.

“Oltre ad essere il mio sogno – prosegue -,credo sia anche un modo per aumentare punti di aggregazione nel paese, per crescere e sfruttare al meglio tutto ciò che il nostro paese offre. Questo pure grazie ai vari commercianti locali con cui collaboreremo, non solo dal punto di vista enogastronomico, ma anche espositive, come le famose Catane e le vecchie tradizioni dei butteri. Mio nonno fu un buttero”.
“La scelta del nome – spiega Paolo – è dovuta dallo stretto legame che sentiamo con il paese, Quelle radici e appartenenza che vogliamo trasmettere nei nostri piatti. La filiera che andremo a costruire sarà il più possibile sostenibile grazie all’uso di prodotti a Km 0 e stagionali,. Abbiamo d’altronde la fortuna di stare tra il mare e la Maremma. Da non tralasciare la nascita di nuovi posti di lavoro e la possibilità di stage per alcuni ragazzi delle scuole alberghiere”.

“Faremo dei corsi di cucina amatoriali – anticipa lo chef – che rilasceranno attestati di partecipazione, e proveremo a far crescere sia noi che il commercio dei prodotti tolfetani tramite i vari social”.

Paolo usa il plurale perché con lui, oltre ai personale di sala e di cucina (“un team affiatato e composto da amici”), nella sua avventura ha il supporto e il sostegno della sua famiglia: mamma Luana, popà Sandro, la fidanzata Giorgia e i suoceri Daniela e Stefano.

E hanno tutti il loro da fare: a breve per “Tolfarte” ci sarà una postazione esterna che offrirà street food stile “Frangipane”, mentre il ristorante sarà comunque aperto per la cena.