Il carcere di Aurelia a Civitavecchia risulta fra i primi venti istituti di pena italiani per sovraffollamento. Il record, di cui non si può certo andar fieri, lo evidenzia la Fns Cisl Lazio tramite il segretario Massimo Costantino, che traccia la situazione delle carceri regionali affrontando non solo il tema dei detenuti ma anche le problematiche degli agenti penitenziari.
In questo senso, nel Nuovo Complesso, problemi ci sono ma meno che altrove.
«Gli istituti che attualmente risultano maggiormente carenti di personale di polizia penitenziaria – scrive il sindacalista – sono Rebibbia, Velletri, Rieti, Viterbo, Frosinone e Regina Coeli. Attualmente il sovraffollamento dei 14 istituti del Lazio risulta essere di 1.438 detenuti, considerato che 6.721 risultano reclusi, dato estrapolato per ogni sede dal sito del Ministero della Giustizia aggiornato al 31 maggio, rispetto ad una capienza regolamentare di detenuti prevista di 5.283.
Il sovraffollamento rende inaccettabili, anche, le condizioni di lavoro del personale penitenziario ma vi è la necessità e la priorità di una risposta concreta da parte di tutte le autorità competenti per quanto riguarda la carenza degli organici in essere e l’esigenza di rivedere la dotazione organica in ambito regionale di questi istituti interessati ad ampliamenti perché solo superando il sovraffollamento si potrà tornare a controllare in maniera adeguata chi realmente deve stare in carcere».
Quando invece si tocca il tasto del sovraffollamento, Civitavecchia diventa una delle note dolenti: «Fra gli istituti maggiormente sovraffollati, Rebibbia è il peggiore del Lazio ma Civitavecchia Nuovo Complesso si attesta a un +177,5% di detenuti». Peraltro le aggressioni e i casi di danneggiamenti alle celle sono frequenti, con qualche agente costretto a farmi medicare in ospedale per i colpi subiti. L’ultimo caso, clamoroso, è stato quello della madre arrestata mentre portava la droga al figlio che poi, insieme al compagni di cella, dapprima ha devastato lo spazio di reclusione e poi ha colpito un agente con un pugno in pieno volto, il tutto corredato da sputi. La donna venne arrestata a sua volta mentre i due rivoltosi furono spediti a Viterbo e Frosinone per evitare che commettessero altri guai.
In ultimo, si è posta anche la questione delle ferie: «Inaccettabile che la Direzione del carcere di Civitavecchia comprima i diritti degli agenti penitenziari concedendo solo 15 giorni comprensivi di riposo al personale per le ferie estive. Ovvio che nell’istituto nascano proteste delle rappresentanze locali» la conclusione di Massimo Costantino.
