La dottoressa Ursino spiega perché il referto del molecolare risultava anticipato di due giorni
Sulla questione del referto retrodatato, raccontata ieri da Terzobinario, interviene la Asl Roma 4 per alcune precisazioni su quanto avvenuto. A spiegare quale sia la procedura è la dottoressa Simona Ursino, direttrice del Servizio Igiene e Sanità Pubblica della Asl Roma 4.
“Il tampone molecolare è un servizio che svolge il San Camillo Forlanini ed è vero che al paziente risulta retrodatato di due giorni. Questo perché per loro fa fede la data di accettazione e non quella di emissione del referto.
Per quanto attiene noi, trovandoci in una situazione di emergenza, si preferisce dare precedenza a chi effettua il primo tampone molecolare risultando positivo perché chi a svolge quello rapido le norme di isolamento vengono comunicate subito>. Soltanto la domenica sera quindi è arrivata la telefonata dall’Azienda per spiegare la procedura, “che devo dire – racconta il ladispolano – è stata molto dettagliata e per la quale ringrazio l’operatore>.
Su questo aspetto la Ursino racconta un retroscena: “L’Azienda ha ingaggiato dei neolaureati che stanno fornendo un contributo eccezionale. Al primo incarico lavorano 13 ore al giorno anche nei festivi, con pazienza ed entusiasmo. Confesso anche che l’effettuazione oggi del contact tracking non è la stessa di qualche mese fa.
Allora per noi era relativamente facile perché non c’era la scuola, il lavoro o le riunioni in presenza, i mezzi pubblici da prendere. Ora è complicatissimo con i movimenti, tanto che lo ha sottolineato lo stesso dottor Brusaferro l’ha detto. Per la Asl Roma 4 prima di febbraio l’aspetto più complicato da gestire era una meningite, il mondo si è stravolto per il Covid>.
Poi qualche numero: “Nell’intera Asl Roma 4 ci sono attualmente 1.446 persone in isolamento e 18mila circa ci sono passate, per rendere l’idea di cosa è accaduto e accade qui>. Finale sul mancato funzionamento dell’app Immuni: “Su questo aspetto specifico è la mole di lavoro a non permettere di essere tanto puntuali” la conclusione della dottoressa Simona Ursino.
