Se fino a qualche giorno fa si era deciso di far smaltire la Costa Concordia nel porto di Piombino (LEGGI) ieri a sorpresa Francesco Giro, senatore Pdl, ha avanzato l’ipotesi Civitavecchia, sostenendo di fatto la passata candidatura del porto laziale del presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti. Il porto di Civitavecchia è insieme a quello di Piombino uno dei più vicini all’isola del Giglio, ma a differenza del secondo ha la struttura adatta per poter accogliere una nave di quella portata.
“Senza dimenticare – spiega il senatore Giro – che il porto di Civitavecchia ha un fondale di diciotto metri, caratteristica che nessun altra struttura possiede, favorendo l’operazione sulla Concordia, che altrove avrebbe costi elevatissimi, proprio per le caratteristiche diverse”.
“Ogni iniziativa volta ad assicurare lo smantellamento della Costa Concordia presso il porto di Civitavecchia è da salutare positivamente e il sostegno che arriva dal senatore Giro è pienamente condiviso. Civitavecchia è una realtà infrastrutturale di primario rilievo nel mar Tirreno, viene utilizzata regolarmente da questo genere di navi e, quindi, è rispondente ai requisiti necessari all’accoglienza e smaltimento del relitto consentendo, peraltro, notevoli risparmi e contenimento dei costi rispetto ad altri porti”. E’ la risposta al senatore del consigliere Pdl della Regione Lazio, Fabio De Lillo.
“Piombino – spiega – unico altro porto vicino al luogo del naufragio, per accogliere il relitto dovrebbe essere oggetto di interventi di adeguamento per 160 milioni di euro, cifre che in un momento di spending review devono essere preservate in ogni modo. Il consiglio regionale si è già chiaramente espresso in questo senso, votando una mozione che mi ha visto primo firmatario, e ha impegnato il presidente Zingaretti a porre in essere ogni intervento necessario a garantire che la Concordia arrivi in banchina a Civitavecchia”. A dire del consigliere questo non solo aggiungerebbe molti posti di lavoro, ma assicurererebbe quegli innegabili risparmi che deriverebbero dalla demolizione in un porto già attrezzato.