“La sentenza del 25 ottobre 2019 del Commissario agli usi civici, che
ha visto soccombere l’Università Agraria, ha dimostrato che gli Usi
Civici nel territorio della tenuta della Bandita delle Mortelle sono
inesistenti. Infatti, se è vero che il dispositivo si applica alla
particella 1067, le motivazioni della sentenza riguardano tutta la
Bandita delle Mortelle.
Gli Usi Civici a Civitavecchia sono stati apposti dalla Determinazione
Regionale N. AO7844 del 30 settembre 2013 che ha preso atto della
sentenza n.181 del 1990 del Commissario Di Salvo e dell’atlante
cartografico dell’Università Agraria del 2013. Gli errori presenti
sull’Atlante Cartografico sono stati ammessi dalla stessa Università
Agraria, mentre la sentenza del 1990 è stata corretta dal recente
dibattimento che ha dimostrato che i terreni della Bandita delle
Mortelle sono allodiali, ossia privati. Poiché i due presupposti sui
quali poggia la determinazione regionale del 2013 si sono dimostrati
fallaci, è necessario che la regione la annulli il prima possibile.
La Regione non fa una mera presa d’atto con le sue determinazioni, ma
è lei che appone gli Usi Civici in virtù dei poteri che la legge le
affida, poteri derivanti dall’articolo 1 del DPR 11/72 ultimo comma e
ribaditi dal parere n.1277/79 dell’11 febbraio 1981 del Consiglio di
Stato. Quindi la Regione ha facoltà di annullare la determinazione N.
AO7844 e liberare Civitavecchia da un gravame inesistente.
Aggiungiamo che non è concepibile che la Regione continui a delegare
l’Università Agraria per fare le verifiche demaniali, visto l’evidente
ed enorme conflitto d’interessi nonché gli errori dalla stessa
commessi dal 2013.
Contrariamente a quanto sostiene l’Università Agraria, suggeriamo ai
cittadini che hanno un immobile sulla Tenuta “Bandita delle Mortelle”
di non conciliare, ma di far valere i propri diritti davanti al
Commissariato per gli Usi Civici, visto che la verità storica è stata
acclarata dalle motivazioni della sentenza. La lentezza della
giustizia non può diventare un punto di vantaggio per l’Università
Agraria nel richiedere soldi.
E’ notizia di oggi che l’Università Agraria intende ricorrere in
appello, pertanto invitiamo la Regione ad agire immediatamente per
evitare di vessare ulteriormente i cittadini che da cinque anni stanno
aspettando per avere giustizia. Se la Regione agisce subito sarà
l’Università agraria a dover dimostrare l’esistenza del gravame e,
dato l’esito dell’ultima sentenza, non sarà una passeggiata e non i
cittadini a dover ricorrere per liberare le proprie case.
Per questa ragione abbiamo presentato un ordine del giorno firmato da
tutti i gruppi politici presenti in consiglio comunale che chiede alla
Regione di annullare tale determinazione e di ritirare le
determinazioni propedeutiche all’approvazione dell’ultima perizia
dell’Università Agraria, che dato l’esito del recente ricorso non può
più essere approvata.
Movimento Cinque Stelle Civitavecchia
