Omicidio Vannini, oggi la risposta alla domanda: "Marco si poteva salvare?" • Terzo Binario News

Omicidio Vannini, oggi la risposta alla domanda: “Marco si poteva salvare?”

Mar 13, 2017 | Cerveteri, Cronaca, Ladispoli

Oggi in aula si potrà mettere nero su bianco di fronte al giudice la risposta alla domanda cruciale di questo processo per accertare i colpevoli della morte di Marco Vannini: “Marco si poteva salvare?”

A rispondere saranno i medici che hanno svolto l’analisi autoptica sul corpo del ragazzo il giorno successivo la sua morte. Gli stessi medici che in fase di indagine hanno già dato una risposta affermativa a questa domanda, vale a dire che poteva salvarsi con ottime probabilità. Ma in aula ci saranno oltre ai medici incaricati dalla Procura di Civitavecchia anche i periti di parte, compresi quelli della famiglia Ciontoli. Non è escluso che su un nodo così importante si chieda una nuova superperizia.

Marco viene ferito da un colpo di pistola alle 23:20, solo 20 minuti dopo verrà chiamata un’ambulanza per poi essere disdetta. Quasi un’ora dopo invece vengono chiamati i soccorsi per far arrivare un’ambulanza. Una chiamata condotta da Antonio Ciontoli che minimizza sull’accaduto parlando della puntura con un pettine. Marco arriverà al PIT dove morirà diverse ore dopo.

E proprio il lungo lasso di tempo tra lo sparo e l’accertamento della morte ad aprire l’interrogativo fatale: Marco soccorso adeguatamente si sarebbe potuto salvare?

Su questo punto si gioca gran parte della strategia difensiva. Se Marco non si fosse potuto salvare nemmeno in caso di tempestivo soccorso gran parte della famiglia Ciontoli vedrebbe alleggerirsi di molto la propria posizione. Decadrebbe infatti l’accusa di Omicidio volontario restando invece l’omissione di soccorso. Tra i due reati vi è una notevole differenza in termini di pena.

Ieri sera mamma Marina è tornata a ribadire la sua convinzione sull’accaduto: “Non hanno esitato un attimo a lasciarlo morire” ha detto ai microfoni di Quarto Grado che ha dedicato uno spazio di introduzione all’udienza di oggi. “Non riesco a darmi pace perché gli hanno negato mamma e papà” aggiunge Marina.

LA PENA

Nel caso in cui la corte si convincesse che Marco si sarebbe potuto salvare l’impianto accusatorio poggerebbe sull’omicidio volontario e la pena sarebbe a questo punto l’ergastolo.

Ben diverso lo scenario in cui si ritenesse che Marco non si sarebbe potuto salvare. Per Antonio Ciontoli decadrebbe l’omicidio volontario e si parlerebbe di omicidio colposo per colui che ha sparato. Si parlerebbe solo di omissione di soccorso per tutti gli altri che hanno partecipato solo alla seconda parte dell’evento. La pena sarebbe per loro da 1 a 3 anni e non farebbero nemmeno un giorno di carcere.

L’appuntamento è tra poche ore in aula. Noi seguiremo come al solito l’udienza con la nostra diretta.

Omicidio Vannini: ecco la diretta dell’udienza