Dai sorrisi in conferenza stampa agli stracci volati sui social. Giovedì 28 maggio insieme per la presentazione dei mille monopattini in sharing con il servizio dell’azienda Helbiz, venerdì 29 maggio la crepa sulla proroga della Ztl. Ad affondare il colpo è Enrico Stefàno, consigliere M5S e presidente della commissione Mobilità.
Poco prima delle 19, alle redazioni arriva il comunicato del Campidoglio: “Restano aperte fino al 30 agosto 2020 le Zone a traffico limitato di Trastevere, Tridente e Centro Storico. La Sindaca di Roma Virginia Raggi ha firmato l’ordinanza che proroga l’apertura dei varchi delle Ztl. Il provvedimento è stato adottato per agevolare gli spostamenti in città durante questa fase dell’emergenza sanitaria”.
Stefàno, qualche ora dopo, entra a gamba tesa sulla sua pagina (istituzionale) Facebook: “In estrema sintesi, aprire la ZTL non serve a nulla, se non a creare traffico “a monte” (perché tutti si sentiranno in diritto di “provare” ad andare a via del Corso in auto) e a penalizzare il trasporto pubblico (bus e soprattutto taxi) che invece in questa fase andrebbe sostenuto, rendendo quindi di fatto il centro meno accessibile”.
Nel ragionamento dell’esponente grillino, viene evidenziato l’aspetto della coerenza, che in questo caso – leggendo il post- è mancata a Raggi: “Si procede a caso, accontentando oggi uno e domani l’altro, anche se questi stridono fortemente tra loro. E come si dice, alla fine per accontentare tutti non accontenti nessuno, e anzi ti metti contro tutti, perché non puoi fare sempre “di tutto un po’ “. E perdi quella cosa che per me è fondamentale nella vita ancora prima che in politica, coerenza e credibilità”.
“Se riattivi la Sosta Tariffata, se realizzi una rete di corsie ciclabili “transitorie” (e caspita se la stiamo realizzando), se implementi i servizi di sharing con mezzi innovativi come i monopattini, se aumenti la possibilità di mettere tavolini all’aperto (sacrosanta eh, però dico poi che faccio mangio in mezzo al traffico e allo smog?) logica, coerenza, linearità, buon senso, imporrebbero anche la riattivazione della ZTL – dice Enrico Stefàno – sarebbe una scelta, giusta o sbagliata, criticabile o meno, ma sarebbe una scelta coerente con una visione e un approccio univoco”.
E ancora: “Se poi vogliamo affrontare il tema nel merito, legittimo voler raggiungere il centro storico in auto, ancora di più in questo periodo, ci mancherebbe, ma la stragrande maggioranza dei parcheggi in struttura, (unici posti) dove lasciare l’auto in coerenza con il Codice della Strada, si trovano fuori (meglio ancora, a pochi passi) dalla ZTL. Villa Borghese, via Giulia, piazza Cavour, solo per citarne alcuni. Con prezzi tra l’altro più che vantaggiosi. Dentro la ZTL ci sono si e no un migliaio di stalli (ripeto, legali) dove tra l’altro la rotazione è prossima allo zero essendo appannaggio dei residenti. Vuol dire che, anche abolendola, è impossibile parcheggiare (legalmente) dentro la ZTL“.
A sposare il ragionamento di Enrico Stefàno – sempre con un post su Facebook – è Alessandra Agnello, presidente della commissione comunale Lavori Pubblici: “Anche questa volta concordo e sottoscrivo quanto scritto da Enrico Stefàno. La pandemia ci deve aver insegnato qualcosa. Non si possono tenere i varchi aperti e nello stesso tempo incentivare la mobilità sostenibile. Siamo coRAGGIosi. Diamo alla nostra bella Roma un cambio di rotta. Meno inquinamento, più spazi per i cittadini”.
Fine della storia. Forse, chissà: ai posteri l’ardua sentenza.
