Tuodì, punti vendita in rifornimento ma ancora niente piano di rilancio • Terzo Binario News

Tuodì, punti vendita in rifornimento ma ancora niente piano di rilancio

Set 22, 2017 | Ladispoli

Cassa integrazione a rotazione e rifornimento dei punti vendita. Al momento sono solo questi i dati certi della vertenza Dico-Tuodì ancora in atto e che avrebbe dovuto produrre ulteriori passi in avanti il 19 settembre scorso, all’incontro in programma al Mise. In quell’occasione l’azienda avrebbe infatti dovuto presentare il piano di rilancio, ma a quanto pare così non è stato tanto che il Mise ha indetto un nuovo incontro per i primi di novembre al massimo. La data del 19 novembre, infatti, segna il limite per la presentazione al giudice fallimentare del piano aziendale dopo l’avvio della procedura per il concordato preventivo in continuità.

Mentre a Ladispoli la merce starebbe pian piano tornando sugli scaffali dei negozi, grazie all’accordo siglato tra azienda e fornitori (con il pagamento a 60 giorni, come aveva spiegato il rappresentante della Filcams Cgil Fausto Quattrini), nel Lazio entro il 5 ottobre è prevista la riapertura di ben 22 punti vendita dei 123 chiusi temporaneamente in tutta Italia. A fine novembre dovrebbero essere 60 le riaperture e le vendite dovrebbero a parità di rete omogenea tornare a dicembre ai livelli dell’anno precedente. 

All’incontro del 19 scorso al Mise, intanto, era assente “ancora il Commissario giudiziale – come si legge dal sito della Uilctus che insieme alla Filcams Cgil si sta occupando della vicenda non solo a livello territoriale ma anche e soprattutto a livello nazionale – Presente il consulente nominato per elaborare il piano concordatario, il dottor Fabbian”. Nel frattempo “rimane appaltata l’attività completa di circa 30 punti vendita a marchio Tuodì”. Continuano a susseguirsi voci di vendita “a pezzi dell’impresa a seguito della cessione avvenuta in Liguria di 7 punti vendita”. Una voce di corridoio che già i sindacati, negli incontri precedenti anche al Ministero, avevano sperato non fosse vera: “Noi – aveva spiegato il segretario territoriale della Filcams Cgil Fausto Quattrini – vorremmo che il ‘pacchetto’ restasse unico così da poter offrire ai lavoratori una massima garanzia”. Ma al momento, da Dico non trapela alcuna conferma o smentita su questa possibilità. “Entro 15 giorni – si continua inoltre a leggere dalla Uilctus – il commissario giudiziale dovrebbe autorizzare l’erogazione dei crediti o trattenere i debiti da 730. L’erogazione della 14esima mensilità rimane in dubbio,in attesa di autorizzazione del Commissario giudiziale (crediti privilegiati e congelati dalla procedura)”.