Per non fermarsi del tutto, il Civitavecchia Futsal continua ad allenarsi. L’obiettivo è quello di non recidere definitivamente quel filo sottile rappresentato dalla speranza che il campionato regionale di C1 di calcio a 5 possa riprendere. Ma non è niente più di un auspicio.
Il pensiero del tecnico nerazzurri Simone Tangini coincide con quello dei colleghi locali Umberto Di Maio della Futsal Academy e di Vincenzo Di Gabriele del Santa Severa Futsal, intervenuti nei giorni scorsi sull’argomento: «Prevedere un periodo per la ripresa è difficile, se non proprio impossibile – spiega l’allenatore – perché sembrava che potessimo ricominciare e invece rieccoci bloccati. E resta sempre da capire se si dovesse ricominciare, quali sarebbero le condizioni».
Tangini chiarisce meglio: «Ammesso che a marzo arrivino segnali incoraggianti perché la curva del Covid è in calo, previsione peraltro tutt’altro che certa, mi chiedo quali possano essere le tappe. Stiamo fermi da mesi, pertanto suppongo che la ripresa, semmai ci fosse, sarebbe per aprile». E qui subentrano un’altra serie di incognite: «E poi che si fa? Si termina il girone d’andata? Si finisce a maggio oppure si va oltre? Trovo che ogni soluzione nasconda l’ombra della distorsione, sarebbe comunque una stagione falsata.
Le mosse di mercato sono state attuate allo scopo di riprendere, invece il futuro dei pentacalciatori è quasi certo che tornerà in discussione. Pure le infrasettimanali sarebbero un guaio per i giocatori. Una ogni tanto sì, il mercoledì in campo sistematicamente è impossibile». Il sintetico del Tamagnini-bis tuttavia non resta a prendere polvere ed intemperie. Infatti qualche allenamento – se così si può definire – lo si svolge: «Ovviamente i ragazzi osservano scrupolosamente le norme anti Covid.
Per esempio gli spogliatoi restano chiusi, arrivano già cambiati e nelle stesse condizioni vanno via. Ci vediamo il sabato, così da non rubare spazio alle attività settimanali e senza rendere il freddo invernale della sera. Giochiamo e teniamo alto il morale, si cerca di divertirsi e si riesce, ma certo non è come avere la partita in prospettiva». Tiri in porta, tecnica individuale: su questi aspetti vertono le sedute: «Il segnale confortante lo hanno lanciato i giovani. Sono stati proprio loro a voler continuare nel vedersi al campo, chissà magari è uno sfogo a cui non vogliono rinunciare. Questo fa piacere, è indicativo del fatto che tengono a questa disciplina e a questi colori», la conclusione di Simone Tangini.