Esce dal carcere di Oristano il numero uno dell’organizzazione criminale denominata Mafia Capitale e sgominata nel 2015 da una maxi inchiesta della magistratura
di Stefano Marzetti
Scossa nel Mondo di Mezzo, oppure in quella che – prima di una recente sentenza che ha riqualificato il fenomeno – era chiamata Mafia Capitale: il boss Massimo Carminati è tornato in libertà. Torna a casa il principale protagonista della maxi inchiesta che nel 2015 sconvolse Roma con una raffica di arresti relativi alla presenza di un’organizzazione criminale capitolina che faceva affari grazie alla connivenza di politici e imprenditori.
Lo scorso 12 giugno la Corte di cassazione ha comunicato in una nota l’anticipazione delle motivazioni della sentenza: “Senza negare che sul territorio di Roma possano esistere fenomeni criminali mafiosi – hanno scritto i giudici in pelliccia di ermellino – i risultati probatori hanno portato a negare l’esistenza di una associazione a delinquere di stampo mafioso”.
Carminati lascerà oggi il carcere di Oristano. Dopo tre rigetti da parte della Corte d’Appello, l’istanza di scarcerazione per scadenza dei termini di custodia cautelare, con il meccanismo della contestazione a catena, presentata dagli avvocati Cesare Placanica e Francesco Tagliaferri, è stata accolta dal Tribunale della Libertà. Carminati esce dal carcere dopo 5 anni e 7 mesi di detenzione.
“Siamo soddisfatti che la questione tecnica che avevamo posto alla Corte d’Appello e che tutela un principio di civiltà sia stata correttamente valutata dal Tribunale della Libertà”, ha detto all’Adnkronos l’avvocato Cesare Placanica che insieme all’avvocato Francesco Tagliaferri difende Carminati.
