A trecento anni dal suo arrivo a Civitavecchia, Santa Costanza si racconta in un volume curato da un team di medici, storici, esperti d’arte e di reliquie. Nelle pagine del libro si ricostruiscono le vicende del corposanto di Costanza, una giovane donna cristiana dei primi secoli venerata nella Chiesa dei Frati Cappuccini di Civitavecchia.

Mercoledì 29 ottobre ore 18:00, presso la Chiesa di San Felice da Cantalice (Frati Cappuccini) sarà presentato il volume curato da Enrico Ciancarini e frate Giuseppe De Leo intitolato “Santa Costanza si racconta” stampato dalle Edizioni Cappuccine di Frate Indovino. Il volume è riccamente illustrato con documenti inediti e fotografie, molte delle quali provengono dalle case dei fedeli della Santa, che nel secolo scorso si sposarono al suo cospetto, immortalandola.
Interverranno il Vescovo di Civitavecchia-Tarquinia monsignor Gianrico Ruzza, il Ministro provinciale frate Simone Calvarese, il Presidente della Fondazione Cariciv, l’ing. Gaetano Starace e la Presidente onoraria della stessa, professoressa Gabriella Sarracco. La Fondazione ha contribuito alla realizzazione del progetto. Saranno presenti gli autori e la conferenza dibattito sarà moderata da Gino Saladini.
Nel 1726 l’appaltatore della Flotta papale Giulio Pazzaglia chiese a papa Benedetto XIII le reliquie di una martire cristiana tratte dalle catacombe romane. Da pochi anni era terminata la costruzione della chiesa e del convento dei Frati Cappuccini, finanziata dal ricco civitavecchiese.
Da quell’anno santa Costanza accompagna le vicende della città portuale e insieme a santa Fermina la protegge, con particolare attenzione alle campagne e alle zone rurali.
Vicende che sono narrate nel saggio di frate Giuseppe De Leo, mentre Enrico Ciancarini ricostruisce la figura di Giulio Pazzaglia, benefattore del convento come della città intera. Massimiliano Ghilardi presenta lo studio della reliquia e della tipologia di corposanto. I paleopatologi Francesco Maria Galassi ed Elena Varotto le risultanze scientifiche del corposanto sottoposto a TAC presso la Clinica Siligato in Civitavecchia. Davide Rigaglia è il restauratore del manufatto. Padre Rocco Ronzani, Prefetto dell’Archivio Apostolico Vaticano, ha studiato i sigilli posti sulla reliquia a certificarne l’autenticità.