Riceviamo e pubblichiamo – Vediamo le immagini tutti i giorni, in tv, sui vari notiziari, o su internet. Ed ogni venerdì ci giungono immagini terribili. Immagini alle quali molti, troppi, di noi sembrano aver fatto il callo. Ma quello che da qualche settimana a questa parte sta accadendo nei territori palestinesi e soprattutto nella striscia di Gaza, è grave e non può passare sotto silenzio.
Da una parte un popolo circondato, ingabbiato in strisce di territorio sempre più esigue, a causa del continuo, illegittimo proliferare di continue colonizzazioni di territorio palestinese da parte delle fazioni fondamantaliste ebraiche, coperte dal governo israeliano di ultradestra di Benjamin Netanyahu e dal “nuovo” corso della presidenza degli U.S.A. inugurato da Donald Trump, dall’altra l’indifferenza e/o la complicità del cosiddetto mondo civile occidentale, con l’ultima provocazione che punta all’ufficializzazione di Gerusalemme quale capitale dello stato di Israele ed il conseguente spostamento delle ambasciate occidentali da Tel Aviv. Tutto ciò in barba a tutte le convenzioni internazionali e ONU che prevedevano uno “status” speciale per la città, culla delle tre grandi religioni monoteistiche del mondo moderno. I palestinesi reclamano il loro Diritto al Ritorno, su quelli che erano storicamente i loro territori ed il riconoscimento di confini veri, sicuri, legittimi, contro l’accerchiamento e lo strozzamento della fragile economia della zona. Sabato 19, alle ore 17,00, si parlerà di questo alla Casa del Popolo con il giornalista palestinese Bassam Saleh che racconterà la storia di un popolo martoriato ed oppresso.
Il coordinamento di Ladispoli-Cerveteri di Potere al Popolo