Due importanti capolinea del quadrante nord della città, ovvero piazza Antonio Mancini e piazzale Clodio, hanno i bagni aziendali Atac inagibili da settembre 2018. Da sette mesi i servizi sono stati recintati (quello delle donne e degli uomini a piazzale Clodio è sigillato con i rivetti da mercoledì) e sostituiti dai bagni chimici che, come evidenziato, “sono maleodoranti, senza illuminazione, senza sapone, spesso senza carta e con serrature rotte, quindi alla mercé di tutti, dove ogni essere umano dotato di dignità preferirebbe non varcare mai la soglia, anche solo per farne l’utilizzo per i quali sono stati pensati e costruiti.
A quanto pare, ai lavoratori non sarebbe giunta alcuna comunicazione sulle cause che hanno portato alla chiusura dei bagni che, visti da un occhio esterno, risultano abbandonati a loro stessi.
Inoltre, c’è chi ha segnalato come i bar “convenzionati” con l’Azienda, di solito chiudano alle 21. Non solo: la saracinesca è abbassata tutto il giorno sia la domenica che i festivi “mentre il personale viaggiante ruota su turni 365 giorni l’anno e 24 ore su 24”.
La richiesta, quindi, è che venga effettuato un ripristino celere delle strutture ai capolinea. Anche perché è stato evidenziato: “I bagni chimici sono un concentrato di virus e batteri. Qualcuno, poi, negli ultimi tempi avrebbe lamentato infezioni alle parti intime. La situazione è diventata veramente vergognosa”.
 
					