Pene e dimensioni come segno di potere nella storia • Terzo Binario News

Pene e dimensioni come segno di potere nella storia

Gen 24, 2019 | Dal Web

Da sempre l’uomo è molto attento alla grandezza del proprio pene come se a seconda delle dimensioni la sua vita possa essere diversa e tutto il mondo che lo circonda possa beneficiarne o esserne penalizzato. È una convinzione che negli ultimi anni sta vedendo l’impegno da parte di molti medici andrologi nel cercare di sradicarla e debellarla, ma si tratta di un duro e lungo lavoro. 

Il motivo risiede nella storia antica che riconosceva all’organo maschile una stretta correlazione col potere divino, infatti in “The Mythology of Sex” di Sarah Dening è possibile leggere di come un re che saliva al trono doveva cibarsi del pene del suo predecessore al fine di assorbire tutta la sua sacra autorità. Anche le dimensioni sono sempre state importanti anche se la cultura greca, come ricorda Friedman, prediligeva un pene di piccole dimensioni come quelle di un giovane adolescente in netto contrasto con quella romana che dava al pene grande una maggiore importanza. Una delle icone più venerate dagli antichi romani era quella di Priapo che con il suo pene enorme era in grado di penetrare sia donne che uomini a testimonianza della sua forza e potenza. L’importanza attribuita al pene si può ritrovare anche nei bassorilievi presenti a Pompei dove l’effige “Hic habitat felicitas” è costantemente riportata vicino alla figura di un pene eretto.

Ecco quindi spiegata l’idea che in alcuni uomini diventa ossessione in merito alla grandezza del proprio pene. È dal confronto con i propri coetanei quando ci si trova nello spogliatoio che la paura di avere un membro di dimensioni inadeguate rischia di diventare patologica e di compromettere la qualità della vita sessuale del soggetto che si trova ad affrontarla. Si tratta di una dismorfofobia definita da Morselli come sensazione soggettiva di deformità nonostante non ci siano fattori fuori dalla norma. Questo disturbo importantissimo nelle sue forme più gravi è spesso associato al pericolo di comparsa di disturbi della personalità. 

È in quest’ottica che i medici chirurghi specializzati in andrologia ed urologia esaminano i pazienti che si rivolgono a loro per richiedere di effettuare interventi di falloplastica. Si parla quindi di Dismorfofobia o Disturbo di dismorfismo corporeo (Body Dysmorphic Disorder) quando un soggetto pone un’attenzione esagerata nei confronti di un aspetto del proprio corpo e non si tratta di un disturbo raro. Non si tratta di un semplice vezzo, ma di una vera esigenza emotiva. Basti pensare che il 45% degli uomini dichiara di non essere soddisfatto delle dimensioni del proprio pene. Per questa ragione è determinante anche il tipo di intervento da consigliare al paziente affinché i risultati siano più vicini possibili alle sue aspettative considerando sempre che le tecniche di intervento moderne di falloplastica consentono di aumentare la lunghezza da 2 a 5 centimetri e la circonferenza del pene e del glande dal 30 al 50%. I risultati sono permanenti nel tempo e gli interventi sono ripetibili per continuare ad aumentare le dimensioni. Ovviamente è sempre determinante per la riuscita dell’intervento e per evitare complicazioni che ci si affidi a medici specializzati e competenti.