La replica al nostro Braccio da Montone (QUI) dall’ufficio stampa del Comune: “Settembre non è così caldo come scrive “Braccio da montone”, una nuova penna locale.
E’ iniziato con temporali quindi tale Braccio dovrà spogliarsi del montone e indossarlo in inverno, in modo di percepire le giuste stagioni e non scrivere falsità in preda a vampate di calore.
Le parole contenute nell’articolo non hanno molto senso. È curioso come l’autore citi solo Minghella, Chegia e Fratarcangeli, tra l’altro gli unici ad essersi esposti, rimproverandoci di non aver agito in maniera più incisiva.
D’altronde, a volte le parole pesano più dei fatti, ma nel nostro caso sono le azioni a contare e gli impegni li abbiamo presi pubblicamente, in assemblea cittadina. Ah, impari a scrivere bene “Flotilla” prima di parlarne e a usare i congiuntivi (non glielo indichiamo, chissà se riuscirà a trovarlo da solo).
A differenza di quanto suggerito nell’articolo, non abbiamo avallato né proposto alcuna modifica alla linea precedente per la gestione del castello di Santa Severa. La dichiarazione del Sindaco non è una delibera consiliare; finché il Consiglio non si pronuncerà, l’accordo precedente, raggiunto durante la giunta Zingaretti e da Minghella, oltre che votato anche per gran parte scritto a quattro mani con Lazio Crea, rimane valido. Siamo convinti che non ci sarà alcun passo indietro e che anzi, si andrà avanti.
Il consiglio comunale aperto è stato rimandato a dopo l’estate per dar modo a tutti di partecipare. Inoltre, come promesso, abbiamo invitato il Comitato per la difesa del Castello alla prima commissione. La nostra linea d’azione è chiara e coerente, anche se l’articolo sembra volerci dipingere diversamente.
Pensiamo che il Castello sia il centro nevralgico per lo sviluppo culturale ed economico non solo di Santa Marinella ma di tutto il comprensorio e continueremo a lavorare per questo”.
Emanuele Minghella
Maura Chegia
Marina Ferullo
Paola Fratarcangeli
Braccio da Montone ha colto nel segno, come si legge fra le righe della replica. Ovvero la posizione defilata dei quattro rispetto alla dichiarazione del sindaco Tidei (“non è una delibera consiliare”) e il passaggio fra le forche caudine dell’assise, dove può succedere di tutto, dove gli equilibri sono instabili dove il centrodestra ha più simpatie di quanto non dicano i numeri e che pertanto rappresenta un’incognita. Inoltre non è stato messo in discussione l’attivismo sul Castello ma la mancanza di prese di posizione sul futuro della fortezza delineate dalla Regione. In questo senso, il Braccio ha fatto buona leva.
a.v.