
Immagine di repertorio
Tre mesi di sospensione dall’attività di rimessaggio barche per carenza di requisiti igienico sanitari e mancanza di allacciamento alla fognatura degli scarichi di acque reflue.
Questo il risultato di due ordinanze emesse dal Comune di Ladispoli nei confronti di due attività su via Roma.
Secondo la ricostruzione i due rimessaggi, già interessati da accertamenti da parte della Guardia di Finanza in merito alla presenza di manufatti abusivi, avrebbero ricevuto la visita della Asl Rm4 che avrebbe riferito che gli scarichi delle acque reflue provenienti dall’attività non risultano collegati alla pubblica fognatura e che anche le Fiamme Gialle precedentemente avrebbero accertato che gli scarichi venivano raccolti in vasche a tenuta stagna e successivamente smaltiti in difformità con la vigente normativa del D.Lgs 152/2006.
Per questi motivi la revoca per 3 mesi della licenza di attività di rimessaggio barche.
L’attività ad ogni modo, “potrà essere ripresa “ipso facto” nel momento stesso in cui chiunque ne abbia interesse dia prova certa che siano state ripristinate tutte le regolari condizioni di legge”.
I proprietari dei rimessaggi hanno comunque modo di ricorrere al Tribunale Amministrativo del Lazio per impugnare il provvedimento.
