La Comunità di Sant’Egidio Civitavecchia ospita mercoledì la scrittrice Elonora Mattia e venerdì Milena Santerini
Settimana con doppio appuntamento agli Orti Solidali, alla spalle di Villa Albani in via Terme di Traiano 42, per la seconda edizione della rassegna di scrittura al femminile “Con gli occhi dele donne” organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio, con la partecipazione dei partners Comune di Civitavecchia, Asl Roma 4, Csp Servizi, Assessorato alla Gentilezza, Tenuta del Gattopuzzo. Il ciclo si è aperto con l’incontro don Tea Ranno e il suo “Gioia mia” (foto grande).
Mercoledì 6 alle 18 si presenta il libro dell’Asylum Press Edizioni “I giorni del coraggio. La forza delle donne oltre la pandemia” di Eleonora Mattia. Che si definisce: “avvocata, scrittrice per passione. Presidente IX Commissione Consiliare della Regione Lazio”.

Si tratta di quindici esperienze diverse, raccontate da una prospettiva intimista, che man mano accrescono nel lettore consapevolezza e curiosità su tematiche sociali, politiche, ed etiche. Il tutto, attraverso un filo conduttore, quello del virus, che serve a restituire la ricchezza delle esperienze di vita e a mettere in luce il differente impatto che la crisi – sanitaria, economica e sociale – ha avuto sulla popolazione.
Saranno presenti assieme all’autrice Lady Elen Agyare, Infermiera; Amelia Ciampa, Presidente consulta delle donne di Civitavecchia; Stefania Tinti, Dirigente scolastica e Martina Spigarelli, Pedagogista. Le letture dei brani del libro a cura di Valeria Musarella, Volontaria comunità Sant’Egidio, ci saranno i saluti di Massimo Magnano, Responsabile comunità Sant’Egidio Civitavecchia. Modera: Antonella Maucioni, Referente Progetto Orti Solidali.

Venerdì, sempre alla stessa ora, l’angolo all’ombra degli Orti Solidali spazio recuperato dalla Comunità dopo anni di degrado e abbandono, ospiteranno la presentazione del libro “La mente ostile. Forme dell’odio contemporaneo”, edito da Raffaello Cortina. Ci sarà l’autrice Milena Santerini. Che insegna Pedagogia generale all’Università Cattolica di Milano. È vicepresidente della fondazione Memoriale della Shoah di Milano e, da gennaio 2020, coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo.
Ecco la recensione del volume. L’odio sembra una realtà dominante nella storia dell’umanità e nel mondo globale, diviso e polarizzato. Noi si contrappone a loro, percepiti non come singoli individui, ma come un gruppo nemico verso cui si nutrono pregiudizio e intolleranza: stranieri, ebrei, rom, musulmani, donne, omosessuali, persone fragili… Ma la nostra mente è per natura ostile? Il cervello è irrimediabilmente programmato per l’odio? Anche se meccanismi inconsci spingono gli esseri umani a percepire con paura le diversità, le neuroscienze descrivono menti empatiche, che si rispecchiano e si identificano con l’altro in modo innato. In realtà, sono le politiche dell’odio che costruiscono il nemico e ci manipolano. Le folle emotive rincorrono fake news e complottismi, le posizioni si polarizzano, la violenza può diventare estrema. Tuttavia, in un mondo in cui sembra ancora prevalere il pregiudizio emotivo, odio, aggressività e reazioni ostili non sono inevitabili: anzi, è possibile contrastare il disimpegno morale e riscoprire il senso di un destino comune.
