“E’ singolare come la sindaca di Roma, Virginia Raggi, dopo mesi di accuse nei confronti della Regione Lazio e della Giunta guidata da Nicola Zingaretti sia passata ora a un’altra tattica, quella cioè di autoassegnarsi meriti che non le spettano. L’ultima trovata della sindaca è quella di intestarsi le buone condizioni dell’acqua del lago di Bracciano: un risultato, a suo avviso, raggiunto grazie al lavoro della sua amministrazione. Siamo arrivati davvero al paradosso: dove era la sindaca quando i cittadini dei Comuni che si affacciano sul lago protestevano per le condizioni del lago? Viste le alte temperature estive forse è il caso di rinfrescare la memoria alla sindaca e ricordarle gli interventi portati avanti dalla Regione, che si è impegnata per bloccare l’anno scorso le captazioni e i prelievi. Solo così – e non di certo per meriti della Raggi – si è giunti alla situazione attuale. Chi, invece, non solo non ha lavorato per trovare soluzioni, ma ha addirittura complicato la situazione è stata la stessa Raggi, che giusto qualche mese fa ha citato in giudizio la Regione Lazio al Tribunale delle acque proprio per la decisione sullo stop alle captazioni. Se fosse stato per l’atteggiamento della Raggi oggi il lago di Bracciano sarebbe ridotto a uno stagno”.
Lo dichiara, in una nota, la consigliera regionale del Lazio, Marietta Tidei.
