Acea non potrà rifornirsi dell’acqua del Lago di Bracciano per alimentare il rifornimento idrico della Capitale. Lo ha deciso una sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche dello scorso 1 agosto respingendo il ricorso presentato da Acea Ato2 contro il provvedimento di blocco delle captazioni emesso dalla Regione Lazio.
Finalmente una vittoria –dichiarano in una nota Piergiorgio Benvenuti, Fabio Ficosecco e Vanda Soriente rispettivamente Presidente Nazionale, Responsabile per Roma Capitale e Responsabile per il Lazio del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale che dal 2016 si sta battendo a difesa del Lago.
Ci siamo battuti da anni –ricordano Benvenuti, Ficosecco e Soriente- anche realizzando un gravoso sciopero della sete per numerosi giorni e per scongiurare la morte del Lago, chiedendo da subito ad Acea, Regione e Roma Capitale programmazione e non atti di emergenza.
Ci siamo trovati da un lato il lago in agonia, dall’altro i romani a pagarne le spese, mentre ben altro si poteva e doveva fare da tempo. Come gli urgenti e procrastinati interventi di manutenzione sulle tubature di Roma che hanno fatto registrare ben il 44,4% di dispersione dell’acqua, un fenomeno grave che vedeva nel medesimo periodo in Italia una media del 35%. Ci voleva ben altro rispetto ai provvedimenti straordinari o singole ordinanze come quella varata dalla sindaca di Roma, o l’ipotesi di un inutile blocco dei ‘nasoni’ nella città Eterna dell’estate scorsa.
Oggi finalmente l’intervento è arrivato dal Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, mentre sono necessari programmi regionali e nazionali che al momento proseguono a risultare assenti, senza rincorrere –concludono gli esponenti di Ecoitaliasolidale- le emergenze bensì programmando gli interventi per tempo per salvare un bene prezioso come il lago di Bracciano e l’acqua pubblica di tutti e per tutti.
ECOITALIASOLIDALE