La farsa della manifestazione contro Acea ATO2 • Terzo Binario News

La farsa della manifestazione contro Acea ATO2

Feb 24, 2020 | Inchieste, Ladispoli, Politica

di Francesco Scialacqua

Che senso aveva manifestare contro il passaggio ad Acea quando il comune ha già deliberato il 28 gennaio il suo consenso alla cessione del sistema idrico integrato di Ladispoli?

In tanti in queste ore stanno discutendo sulla scarsa partecipazione alla manifestazione contro il passaggio del sistema idrico di Ladispoli ad Acea ATO2. Una discussione paradossale quanto paradossale è la stessa manifestazione indetta pochi giorni dopo aver approvato in consiglio comunale la delibera, proposta dalla maggioranza, di accordare la cessione del sistema idrico integrato.

A valle del consiglio comunale in un editoriale facevo presente che la delibera di consiglio nella quale si cercava di mediare sulle modalità del passaggio aveva una sua logica, di fronte ad una decisione irrevocabile sulla quale si è ormai espresso ogni ordine e grado di giudizio. Nello stesso articolo si metteva in luce come le ultime amministrazioni comunali non erano ricorse a manifestazioni plateali coinvolgendo la popolazione.

Del tutto in controsenso rispetto a quanto avevo esposto è emersa la decisione del sindaco di Ladispoli Alessandro Grando di indire una manifestazione dalle motivazioni oltretutto confuse.

Tre giorni dopo l’approvazione della delibera di consiglio proposta da Grando nella quale si dà mandato al “Sindaco, la Giunta Comunale ed il Consigliere delegato alla Gestione delle Risorse Idriche a 1) Confermare in via definitiva all’Amministrazione Regionale ed alla Segreteria Tecnica Operativa ATO 2
la disponibilità del Comune di Ladispoli a proseguire nel percorso di trasferimento del proprio S.I.I. sotto il gestore unico di ambito;
” ed inoltre a “Comunicare alla Soc ACEA ATO2, gestore unico del servizio idrico integrato nella Provincia di Roma, la disponibilità a fissare un nuovo incontro per stabilire i successivi passaggi propedeutici al trasferimento del servizio;” Il sindaco chiama alla rivolta contro Acea.

La delibera di consiglio del 28 gennaio nella quale di accetta il passaggio ad Acea

L’estratto della delibera di consiglio riporta parole chiare che dimostrano la volontà (per forza di cose) del comune di cedere l’acqua pubblica ad Acea.

Il sindaco qualche giorno dopo aver approvato il passaggio ad Acea chiama a manifestare per opporsi.

Al termine del consiglio comunale il sindaco Grando aveva attaccato i consiglieri che non hanno votato questa delibera scrivendo alla fine “Noi ovviamente non ci fermeremo e continueremo a lavorare in prima linea per garantire a Ladispoli un servizio idrico efficiente, indipendentemente dal fatto che a gestirlo sia Flavia Servizi o Acea.”

Il 4 febbraio Grando (lo stesso che aveva ripreso i consiglieri di opposizione che non hanno votato l’atto con cui il consiglio cede il servizio ad Acea) scrive: “Scenderemo in strada per protestare contro l’obbligo di legge che ci impone di cedere il servizio idrico ad Acea e contro la procedura di commissariamento avviata dalla Regione Lazio, che vuole toglierci anche la possibilità di discutere direttamente con il gestore unico ed ottenere le condizioni più vantaggiose per la nostra città.”

L’unica legittima richiesta del comune è probabilmente quella di evitare il commissariamento, motivazione secondaria della manifestazione. Anche su questo però ci sarebbe da ridire. Il commissariamento infatti non arriva per cattiveria di qualcuno, ma perché il comune, dopo ogni sentenza, si è sempre opposto al passaggio ad Acea.

Fatico a comprendere come si può essere sorpresi della scarsa partecipazione della gente alla manifestazione di sabato. Forse si era già capito che era una farsa e che il sistema idrico era già passato ad Acea?

Nel frattempo continua il siparietto sullo scarico di responsabilità tra maggioranza ed opposizione. Una volta che la battaglia è stata persa per cause di forza maggiore alle questioni locali sarebbe bastato il buon senso di ammettere tutti la sconfitta, indistintamente dai colori politici. Ma si sa, ogni occasione è buona per fare propaganda a costo di confondere gli stessi cittadini.