In vista della nuova stagione, che si è aperta ufficialmente con il classico ritiro a Moena, Filippo Cristiano – confermato direttore tecnico della Prima Squadra delle Fiamme Oro Rugby – ha rilasciato alcune dichiarazioni, affrontando varie tematiche: dal bilancio attinente il primo anno da dt cremisi, fino ad arrivare alla continuità del lavoro, utile al conseguimento di traguardi ed obiettivi.
Spunti, riflessioni e considerazioni per cercare di migliorare e crescere, sempre rispettando e seguendo i valori della squadra di rugby della Polizia di Stato.
Filippo, è stata una stagione intensa ed entusiasmante, ricca di emozioni. In particolare vanno menzionati lo storico successo in semifinale di Coppa Italia e il conseguente raggiungimento in finale. Nonostante il risultato nell’atto conclusivo di Coppa è stato un percorso che ha manifestato appieno lo spirito e i valori delle Fiamme Oro… «Senza ombra di dubbio è stata una stagione intensa e piena di emozioni, caratterizzata da momenti positivi e di crescita. A seguito della stagione 2023/2024, che ci aveva lasciato poche certezze, abbiamo intrapreso un percorso in cui siamo migliorati e maturati nell’intera annata sportiva. La semifinale di Coppa Italia a Padova ha rappresentato il punto più alto, una vittoria che ha consegnato la consapevolezza ai giocatori di poter competere con tutte le squadre di Élite. In finale non abbiamo ottenuto il risultato sperato, ma è stata una preziosa occasione di crescita per i tanti giovani delle Fiamme coinvolti. Inoltre, sono convinto che il traguardo raggiunto sarà un bagaglio di esperienza utile per gli anni a venire. Abbiamo affrontato questo cammino con un gruppo compatto dallo spirito tenace e combattivo, costruito con il duro lavoro e con il miglioramento individuale e collettivo. Alcuni degli aspetti che rispecchiano i valori delle Fiamme Oro e della Polizia di Stato».
Nella tua prima annata da Direttore Tecnico dei cremisi, qual è il tuo bilancio?
«Mi ritengo una persona ambiziosa e credo che l’obiettivo debba sempre essere volto al miglioramento. Il mio personale bilancio è buono: con la Prima Squadra abbiamo migliorato il risultato della stagione precedente, ma il focus adesso è già indirizzato verso un ulteriore progressione per la prossima stagione».
Sotto quale aspetti pensi di essere cresciuto maggiormente nella direzione tecnica?
«Partendo dal presupposto che non si finisce mai di imparare, dopo il primo anno da dt ho incrementato la rete di conoscenze specifiche: sia da un punto di vista professionale, sia nell’area organizzativa e pianificativa. Lavoro nell’ambiente del rugby dall’età di 18 anni, prima da giocatore e poi da dirigente/manager. Colgo l’occasione per ringraziare il Prefetto Forgione, il quale mi ha dato l’opportunità di proseguire questo percorso lavorativo nell’ambito dello sport all’interno del prestigioso mondo delle Fiamme Oro».
Da ex giocatore e da uomo di rugby, hai una significativa conoscenza delle varie dinamiche di gioco e dei momenti positivi e negativi che si vivono durante una stagione. Andando oltre l’aspetto tattico e tecnico, all’interno di un match di rugby entrano in gioco svariati fattori. Figuriamoci in un’intera annata sportiva, dove tra l’altro si disputano più competizioni. Qual è il tuo consiglio principale che ti senti di dare ai giocatori per affrontare il tutto con il giusto atteggiamento?
«È fondamentale credere nel progetto di cui si fa parte, riponendo la fiducia nel lavoro svolto. Altro tassello molto importante è concentrarsi unicamente sugli aspetti che si possono controllare, senza disperdere energie fisiche e mentali inutilmente nel tentativo di modificare ciò che non dipende da noi stessi».
Che tipo di Serie A Elite ti aspetti per il nuovo anno?
«Mi aspetto un campionato equilibrato, con le quattro squadre che hanno conquistato i playoff saranno competitive. Mogliano ha terminato l’anno precedente in crescita e vorrà migliorarsi ancora, come le altre compagini, che potranno creare insidie e difficoltà».
Il tuo ruolo richiede una conoscenza ma anche una comprensione a trecentosessanta gradi di tutti i tasselli che compongono una società sportiva, una mansione che rappresenta il punto di riferimento e il collante tra tutti i settori. Possiamo dire che nello sport moderno questo incarico ha assunto ancor di più un peso specifico notevole nella gestione e nell’attività organizzativa?
«Nel mio ruolo devo focalizzarmi, con impegno e dedizione, su ogni aspetto che riguarda il nostro club. Il carico di lavoro è, però, facilitato dalla preziosa collaborazione di tutte le componenti delle Fiamme Oro: quando si lavora con passione e con un obiettivo comune, risulta tutto più semplice».
Hai un obiettivo personale in particolare o un sogno nel cassetto che ti piacerebbe raggiungere con la squadra di rugby della Polizia di Stato?
«Nel mondo dello sport la massima ambizione è, e deve essere sempre, quella di arrivare davanti a tutti gli altri per poter dire di essere stati i migliori, pertanto il mio obiettivo personale ricalca quello di tutti gli altri componenti di questo Gruppo Sportivo: lavoriamo per riportare un trofeo alle Fiamme Oro Rugby.
Ci tengo a ribadire i miei ringraziamenti al Prefetto Armando Forgione e al Dott. Tommaso Niglio per avermi concesso l’opportunità di ricoprire questo ruolo prestigioso all’interno delle Fiamme Oro Rugby».