Un cittadino su dieci frequenta la scuola, considerando il coinvolgimento dei genitori e dei parenti più stretti, immaginate quanta parte della popolazione, quindi, direttamente o indirettamente, sia interessata al buon funzionamento delle scuole del territorio.
Siamo nel periodo delle iscrizioni e mi fa piacere che Velia Ceccarelli, Dirigente Scolastico dell’Istituto Salvo D’Acquisto di Cerveteri, abbia accettato un’intervista per la mia rubrica.
Sono contento perché più che una preside ho davanti a me un’educatrice a 360°, che non si tira mai indietro pur di avere la serenità degli alunni, dei genitori e dei docenti.
Preside, in questi giorni si svolgono gli incontri con i genitori, con i futuri studenti del Vostro e di tutti gli Istituti, mi farebbe piacere far conoscere la Vostra idea di Istituto, nel suo insieme, nel suo stare insieme, ricordando che gli studenti variano, nei diversi ordini ed edifici, tra i 3 e i 14 anni.
“Quando sono arrivata in questo Istituto ho capito che trovavo un buona e sana realtà.
Devo dire che era l’inizio del dimensionamento, non era quindi un istituto omnicomprensivo ma una scuola media alla quale avevano attaccato un pezzo di primaria e un blocco ben coeso di infanzia.
L’idea che ho avuto sin dall’inizio, supportata dalla mia esperienza di scoutismo, è che l’unitarietà di un istituto fa la forza.
L’obiettivo di questi tre anni è stato proprio quello di avere un unico progetto educativo che parta dai 3 anni e si concluda a 14 anni.
L’unica possibilità di riuscita era che si creasse un gruppo di docenti motivati, uniti, che credevano in questo progetto.
Abbiano un collegio docenti che studia, si aggiorna, si confronta.
L’inserimento che da noi è naturale nell’ingresso della scuola media, è un fatto eccezionale, viene proprio da questo lavoro di gruppo tra i docenti.
Quando hai un collegio docenti che frequenta insieme i corsi di aggiornamento, docenti di Infanzia, Primaria e Secondaria, insieme, senza differenze, con l’approccio di unione e gruppo, anche i ragazzi ne traggono i benefici.
Quando è chiaro per tutti che la dignità dell’alunno è la stessa da 3 a 14 anni, il risultato è la forza di questo istituto.
Ovviamente questa forza ti permette anche sperimentazioni come Didattica in Movimento, un ottimo progetto che da i suoi vantaggi proprio nelle situazioni come la nostra, che ti permette ancor più di crescere.
Una scuola non statica con lezioni frontali, bensì una realtà che costruisce il sapere all’interno.
Credo in una visione ottimistica del futuro, fiducia delle nuove generazioni, dobbiamo crescerle nel migliore dei modi per far si di lasciargli un mondo migliore.
La qualità è costruita sulle potenzialità degli alunni, non c’è un’idea punitiva.
L’insegnante è come un ramo, non può essere staccato dall’albero.
È sbagliato e obsoleto pensare che l’insegnante da solo sia importante, lo è insieme agli altri, integrato nella struttura.
Ormai si è ben capito che il percorso del sapere non passa attraverso la semplice nozione, ma va trasmesso con le competenze. È molto importante ad esempio la competenza dell’apprendimento, del saper ricercare l’informazione.
Il nostro PTOF, piano triennale offerta formativa, è svolto proprio a sviluppare le conoscenze di base, che gli permetteranno ora e in futuro, di migliorare il suo sapere, il suo conoscere, ma anche il suo essere e il suo saper fare.
Indubbiamente sapere di avere tutti docenti di ruolo è molto importante ed è per il nostro istituto un grande vantaggio.
Con un panorama così vasto per età proviamo a crescere insieme in questo percorso cominciando dalla scuola dell’infanzia, ovvero i bambini dai 3 ai 5 anni, quale il messaggio ai genitori di questi bambini, di quel che è stato fatto e che farete.
La nostra scuola dell’Infanzia Tyrsenia ora Luchetti, è eccezionale, anche da un punto di vista strutturale, difficilmente si trova una scuola così bella, con le aule, tutte che si affacciano sul grande giardino.
Poi c’è un gruppo docente stabile, preparato, intraprendente, il Presepe Vivente è impossibile da realizzare se non ci fosse un gruppo così coeso, che unisce docenti, bambini e genitori.
Il bambino in quell’ambiente rinforza la creatività, penso all’”Uso e riuso”.
Non esiste un angolo in quel sito dove un bambino non riesca a trovare uno stimolo creativo.
A volte, invidio le insegnanti del Tyrsenia, le trovo così appassionate, creative, intelligenti, che penso non sarei capace come insegnante dell’infanzia”.
Dopo l’infanzia si passa alla Primaria, ovvero dai 6 ai 10 anni, come prosegue il percorso e cosa prevede?
“La primaria poteva essere vista inizialmente come la Cenerentola, arrivava da un duro dimensionamento, cresciuta enormemente grazie alla fiducia dell’utenza, dei genitori.
Le parole chiave della primaria sono Creatività e Accoglienza.
I bambini hanno un clima sereno nel quale potersi esprimere secondo tutte le sfaccettature.
In questo ciclo il bambino va accolto come persona, in quel passaggio naturale che dice “io sto bene a scuola, io imparo meglio!”
Infine, i piccoli bambini che lasciano contro voglia e con qualche lacrima la mano della mamma e che grazie anche alle maestre, diventano ragazzi. Eccoci alla secondaria di primo grado, i ragazzi che vanno dagli 11 ai 13 anni. Cosa ha previsto e cosa prevede il progetto formativo per loro.
In questa fase, oltre l’ordinario, in questo istituto si potenzia tantissimo la matematica, un progetto che da anni ci da molte soddisfazioni è proprio sulla matematica, un modo per potenziare la logica, l’educazione motoria con tutte le iniziative legate, la scienza, veri e propri scienziati vengono a trovarci col “camper delle scienza”, gli scambi con l’estero, quest’anno si va in Spagna e Olanda e i ragazzi spagnoli e olandesi verranno a Cerveteri.
Direi che con questo ciclo si completa il nostro percorso, che ti porta pian piano fuori della scuola, nel nostro territorio, per esempio con il progetto sugli etruschi, oppure con quello sul teatro, ma anche al mondo esterno, con uno studio sulla prevenzione dalle dipendenze chiamato “Unplugged”.
Per il futuro ci stiamo aggiornando su un progetto nuovo, che parte dal progetto Didattica in Movimento attuato quest’anno e che si chiama “Classe Capovolta” che in pratica migliora il sistema di fare didattica”.
Un corso, ci tengo a dirlo, costoso, ma che i docenti coinvolti hanno deciso di autofinanziarsi con i loro bonus.
Ci racconta la sua più grande emozione, nella vita di ogni giorno o nella tante attività che proponete, penso alla Maratonina, al Camper della scienza, agli Open Day, alle gite, al Presepe vivente, che dimentico?
“Tengo particolarmente al progetto “Genitore competente”, perché ritengo rafforzi l’idea di collaborazione scuola famiglia.
Da quando ero in fasce sento parlare di scuola, di presidi, di insegnanti, di studenti, di genitori, e non dimenticherei neanche il personale non docente, poche volte però ho avuto la sensazione che tutte queste componenti fossero assolutamente coese nel cercare insieme soluzioni che dessero serenità a questo microsistema, a questa piccola cittadinanza che ogni mattina puntuale si ritrova.
Cosa chiede ai genitori che stanno per iscrivere i propri figli alla Salvo D’Acquisto?
Io chiedo solo di fidarsi dell’istituzione, se loro hanno scelto questa scuola, io chiedo che si fidino di questa scuola e chiedo partecipazione, ma non intesa come genitore informato, partecipe intendo come scambio, supporto, condivisione di idee pedagogiche, il genitore è il primo educatore, è importante che condivida con noi la sua idea di educatore. Tutto questo aiuta a far si che i bambini, i ragazzi, entrino a scuola col sorriso ed escano col sorriso”.
Qual è il suo sogno di Preside?
“Più che un sogno è qualcosa che ho scritto nella mia mente e appeso alla parete, sono i tre compiti di Gramsci
Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza,
Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo.
Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza”.
Ringrazio la Dirigente dell’Istituto Salvo D’Acquisto di Cerveteri
Cari amici, permettetemi la conclusione con una mia considerazione, per motivi personali, sono capitato nell’istituto durante una improvvisa esercitazione di evacuazione, devo dire che sono rimasto colpito dalla gestione dei bambini e dei ragazzi, una grande piccola cittadinanza con tante diversità, tanti colori, ma anche tantissima collaborazione. Mi pare di capire che c’è veramente, e non a chiacchiere, un nuovo modo di vedere la scuola, lasciando inalterata, anzi, migliorando l’istruzione, la preparazione, portando i ragazzi ad avere una cultura, una crescita, utili ad affrontare il mondo esterno, quello di oggi, ma anche quello che dovranno affrontare nella loro vita.