di Francesco Scialacqua
Ha proprio l’aria di essere una truffa legalizzatata quella a carico dei contribuenti di Ladispoli che pagano 70.000 euro l’anno circa per far svolgere la raccolta differenziata all’interno del cimitero comunale.
Dal 2015 il comune ha deliberato il pagamento di questa somma alla società Sara 94 srl, che ha in gestione il cimitero e dopo 3 anni di segnalazioni nessuno in comune è andato a verificare che quanto pattuito dalla convenzione approvata dalla giunta nel 2015 è stato attuato. Da quel giorno però ogni mese il comune versa un assegno di oltre 6.000 euro alla società che dovrebbe svolgere il servizio.
PERCHE’ PAGARE SEPARATAMENTE LA DIFFERENZIATA?
La prima domanda che ci si pone di fronte a questa situazione è: perché mentre ristoranti, attività commerciali ed artigiani pagano in proprio l’onere della differenziata la Sara 94 è pagata per svolgerla? E a questa domanda andrebbe aggiunta un’altra: se all’interno del cimitero sono stati posizionati 300 bidoni per la differenziata non sono i cittadini a separare il rifiuto? E perché l’incasso della differenzazione andrebbe alla società?
E’ evidente che stiamo parlando di un vero e proprio paradosso mascherato dal fatto che la società ha come onere aggiuntivo rispetto al passato la suddivisione del rifiuto derivante da cuscini e corone. Una operazione che sicuramente andava svolta anche in passato. Difficile pensare che una corona potesse essere buttata nell’indifferenziato senza essere smontata.
DA OLTRE TRE ANNI NESSUN RISPETTO DELLA CONVENZIONE
Andando a leggere la delibera di giunta del 2015 abbiamo trovato una serie di punti ben precisi che l’amministrazione aveva posto quale condizione per il contributo annuale da erogare. Punti però completamente disattesi. Nella convenzione si parla infatti dell’ubicazione nel cimitero di 300 contenitori di colori diversi per la differenziata. Come mostrano alcuni nostri scatti e come sanno bene i cittadini di Ladispoli all’interno del cimitero continuano ad esserci solamente secchioni di colore nero. Alcuni di questi hanno scritto con una vernice scolorita, a volte appena leggibile, verde, e rarissimi riportano scritto carta e plastica. Molti non riportano alcuna dicitura. Andrebbe innanzitutto chiarito perché in uno stesso secchione si debbano conferire insieme carta e plastica che sono due rifiuti che vengono ritirati separatamente. Ma la prima cosa che si nota è che non c’è stata mai dal 2015 una dotazione di nuovi secchioni “colorati”. La delibera riporta infatti che al posto dei vecchi bidoni neri “è necessario posizionare un numero doppio di contenitori nei punti attualmente occupati dai bidoni neri”. Nel cimitero invece sono ubicati i soliti bidoni neri all’inizio ed alla fine di ogni sezione. Non c’è quindi nessun doppio bidone e soprattutto non c’è la possibilità di differenziare. Ogni bidone dista l’uno dall’altro almeno 20 metri. Se uno volesse separare la plastica di un vaso e la pianta secca dovrebbe recarsi all’inizio di una sezione per lasciare il verde e poi cimentarsi alla ricerca di un bidone “plastica carta” ad almeno 20-50 metri di distanza. I bidoni inoltre non sono individuabili perché le scritte sono scolorite e questi sono ancora tutti uguali (i vecchi bidoni riadattatti invece che i nuovi). Andando a vedere cosa le persone mettono nei diversi bidoni si scopre infatti che viene buttato tutto indistintamente. Chiedendo ad almeno 5 persone nel cimitero la risposta dei cittadini è sempre stata la stessa “Signore la differenziata al cimitero non c’è lo vede che i bidoni sono tutti uguali?”
IL PARADOSSO
Gli unici bidoni di colore diverso sono quelli all’ingresso che però non sono utilizzabili dall’utenza. Sui bidoni è stato infatti posta una con lucchetti rigorosamente chiusi, non sia mai che qualcuno possa differenziare!
IL CENTRO DI “MAL” DIFFERENZAZIONE
Ma lo scandalo più grande avviene del così detto centro di raccolta differenziata. Una tettoia con tanto di indicazione mostra che li si differenziano i rifiuti. A lato del casottino sono presenti cassonetti di verde e plastica. Da una parte accatastate le parte centrali delle corone sulle quale vengono infilati con gli steli di plastica dei fiori. Ma la cosa gravissima è che nei cassonetti del verde viene buttato indistintamente verde insieme alla plastica degli steli ed il fil di ferro che ferma i fiori sugli steli. Un fatto molto grave perché quel rifiuto, riutilizzabile come fertilizzante contiene invece al suo interno una grossa quantità di plastica inquinante, che tritata insieme al verde cospargerebbe i campi di materiale non biodegradabile. Un lavoro del tutto approssimativo che non giustifica di certo il costo di operai messi li apposta e che un importo di 70.000 euro invece richiederebbe. Inoltre per tutto il pomeriggio di un giorno feriale non abbiamo mai trovato qualcuno all’opera, segno che il lavoro da svolgere è tutt’altro che gravoso al punto da richiedere un rimborso per almeno due posti fissi.
I CONTROLLI
Il paradosso è che nonostante le nostre inchieste, nonostante le pressioni di attenti cittadini gli uffici comunali non hanno mai vigilato su questa situazione, o almeno si spera a questo punto che non l’abbiamo mai fatto perché il mancato rispetto della convenzione è lampante: non sono mai posti 300 nuovi contenitori per la differenziata. Se invece dei controlli sono stati svolti sarebbe interessante trovare chi si è assunto la responsabilità di attestare il regolare svolgimento della differenziata di fronte a migliaia di cittadini che sono ancora convinti che al cimitero la differenziata non si svolge.
Intanto dal 2015 ad oggi la società gestrice del servizio ha incassato almeno 200.000 euro per un servizio in parte inesistente in parte dannoso, come abbiamo visto nel mischiare verde e plastica.
A documentare quanto abbiamo appena riportato un corredo fotografico ed un video.
Siete disposti a pagare la differenziata al cimitero che fareste voi con bidoni idonei e separati? Qui sembrerebbe essere di fronte ad una truffa, che non può considerarsi tale solo perché è tutto legalizzato.
Ecco le foto che testimoniano come si differenziano i rifiuti
[ngg_images source=”galleries” container_ids=”388″ display_type=”photocrati-nextgen_pro_thumbnail_grid” override_thumbnail_settings=”0″ thumbnail_width=”120″ thumbnail_height=”90″ thumbnail_crop=”1″ images_per_page=”10″ border_size=”0″ border_color=”#eeeeee” spacing=”2″ number_of_columns=”0″ ngg_triggers_display=”never” ngg_proofing_display=”0″ captions_enabled=”0″ captions_display_sharing=”1″ captions_display_title=”1″ captions_display_description=”1″ captions_animation=”slideup” is_ecommerce_enabled=”0″ order_by=”sortorder” order_direction=”ASC” returns=”included” maximum_entity_count=”500″]
