Cupinoro, Il corteo in piazza tenuto d’occhio dalle forze dell’ordine
Comitati contro la riapertura della discarica di Cupinoro di nuovo in piazza ieri 25 luglio a Bracciano per ribadire il proprio no alla riapertura della discarica di Cupinoro ed al riavvio di un progetto industriale che vedrebbe potenziare il sito come polo regionale dei rifiuti.
Circa 400 persone si sono incontrate alle 18 all’incrocio con la Braccianese Claudia per poi sfilare fino alla piazza del comune al centro della città. A scortare la manifestazione un imponente dispiegamento di forze dell’ordine composto da Polizia e Carabinieri. La manifestazione però è stata tutt’altro che agitata. Composto il corteo è sceso in città chiedendo la partecipazione della popolazione, un invito a scendere in piazza per prendere coscienza di una problematica ambientale importante.
Sotto il comune si sono susseguiti diversi interventi. Quello più colorito è stato senz’altro quello del parroco de I Terzi, frazione di Cerveteri. Un grido forte contro le malefatte di Cupinoro che hanno portato in questi anni molte persone ad ammalarsi. Una condanna netta nei confronti della politica di tutti i colori. “I soldi e gli interessi vengono prima dei colori politici, è così in ogni contesto”. Un invito poi è stato rivolto a chi deve far rispettare la giustizia. “Impossibile che in un contesto di illegalità così palese – ha detto il parroco rivolgendosi alle forze dell’ordine dispiegate in piazza – i vostri superiori siano così inermi, facciano così fatica a mettere in luce ciò che è davanti agli occhi di tutti”.
Presenti anche i consiglieri di opposizione Carone e Tondinelli. La prima ha preso la parola denunciando la difficoltà di poter discutere democraticamente di questo problema nelle sedi opportune. “Tre consiglieri di opposizione contro 11 mani che si alzano sempre all’unisono non possono fare molto”.
L’intenzione dei comitati, che nei giorni scorsi hanno avuto audizione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, è di opporsi strenuamente fino ad appellarsi al Consiglio di Stato, qualora il consiglio dei ministri dia esito positivo all’avvio dei lavori.
[nggallery id=214]