Una raccolta avara tra i filari del Lazio. A vendemmia ormai terminata, un po’ in tutta la regione, si cominciano a fare i bilanci.
La peronospora, una malattia fungina che attacca i vitigni in una condizione di caldo umido, ha determinato, un dimezzamento medio della produzione di uva. Nel 2022 le 19.000 aziende laziali hanno prodotto un milione di quintali di grappoli, quest’anno 500.000. 350.000 quintali, la produzione stimata di vino.
Le perdite del comparto superano i 100 milioni di euro. Roma e Viterbo le province più colpite. A farne le spese anche l’occupazione, in particolare quella stagionale.
Possibili aumenti dei prezzi per i consumatori. Secondo Francesco Monzillo, segretario generale della Camera di Commercio di Rieti e Viterbo, il crollo nella produzione vitivinicola, oltre che il danno economico diretto, comporta conseguenze anche per quanto riguarda la presenza del prodotto laziale sui mercati nazionali e internazionali e il sistema del turismo legato al vino.
Per Sergio Del Gelsomino, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori Lazio Nord, sono indispensabili aiuti economici alle aziende maggiormente colpite dal crollo della produzione di uva.
Fonte, RaiNews24
