Per la “truffa dell’i-pad” dei ventuno indagati dalla Guardia di Finanza di Frascati, coordinata dalla procura di Velletri, quattro sono di Oriolo Romano, di cui due donne; tre sono di Tarquinia oltre a un quarantenne di Montalto di Castro.
Gli altri sono quattro civitavecchiesi, tre romani, un ladispolano e altre quattro donne: due di Modena e Reggio Emilia, una romena e un’argentina. Il capo dell’organizzazione sarebbe un 37enne di Civitavecchia.
Il quarantenne di Montalto di Castro sarebbe il punto di riferimento per i pagamenti dei prestanome.