E’ scomparso all’improvviso. Il funerale sabato alle 11 in Cattedrale
di Cristiana Vallarino
D’ora in poi Civitavecchia brillerà di meno. Non ci saranno più le mille luci che Manlio Midio componeva ed arricchiva nelle sue creazioni, lampade originali, di tutte le misure e forme e realizzate con i materiali più svariati. Dai contenitori per le uova alle latte dei pelati, dai pezzi di vetro al ferro battuto, dalle bottiglie di plastica alla paglia di Vienna.
Manlio si è spento, a soli 71 anni (li aveva compiuti il 27 marzo), improvvisamente. La sua scomparsa ha commosso centinaia e centinaia di persone che hanno scritto sui social messaggi di cordoglio e di stima per un artista più che artigiano. Una persona buona, amante degli animali e sempre disponibile a collaborare con altri per il bene della sua città, per la quale aveva realizzato parecchie opere. Come quella in Via Trieste a ricordo delle vittime del bombardamento del 14 maggio 1943 o il mosaico con lo Zodiaco sulla Meridiana di piazza Fratti.

Dopo aver frequentato l’Istituto d’Arte, nei primi anni ’70 aveva aperto il suo primo laboratorio (in via Cialdi, poi a lungoporto Gramsci). I meno giovani fra i civitavecchiesi si ricorderanno anche del negozio Biba’s. Tra attrezzi e tavoli da lavoro trascorreva le giornate, quando non si dedicava alla sua grande passione per il mare e le tavole da windsurf di cui fu uno dei primissimi abili praticanti a Civitavecchia, insieme a Cinzia Ceccarelli, allora sua compagna di vita e madre del figlio Alessandro, che da tempo vive in Svezia.

Nella sua lunga carriera Manlio Midio ha costruito cornici, allestito vetrine e scenografie (fruttuosa la sua collaborazione con lo stilista Franco Ciambella, ma anche col Comune per eventi come “Un fiore sul mare” o il Padellone). Si è anche divertito a fare i costumi per spettacli teatrali di bambini. Diverse le sue mostre, molto bella quella di qualche anno fa ospitata dalla Cittadella della Musica. Non ha mancato di partecipare alla Fiera di Roma, all’annuale edizione di “Arti e Mestieri”, come “Manlio Midio. Quando l’arte plasma la luce”. E’ stato sempre presente a TolfArte, portando le stupende lampade che ancora riempono il suo attuale laboratorio in via Bernini.

In questi giorni era impegnato con altri artisti e scrittori locali nella realizzazione di un’originale iniziativa “Art’è Parola”, che abbina l’estro di pittori, scultori, fotografi a quello di autori di brevi racconti. Era attivissimo e pronto a dare una mano in tutto e per tutto, oltre che a rapportarsi con l’autore che gli era stato assegnato. La manifestazione, con mostra finale a settembre, si farà. Naturalmente gli sarà dedicata.
Il funerale sabato 18 alle ore 11, nella Cattedrale.
